REGGIO EMILIA – Sala del Tricolore ha consegnato lo speciale riconoscimento Premio per la pace Dossetti all’associazione Parents Circle – Families Forum (Pcff – Forum delle famiglie vittime del conflitto israelo-palestinese) e alla sua portavoce Robi Damelin, attivista pacifista israeliana, che ha trascorso il fine settimana a Reggio partecipando anche alla manifestazione per la pace di sabato 24 febbraio. A conferire la targa, il presidente della giuria del Premio per la pace “Giuseppe Dossetti” Pierluigi Castagnetti, quale “riconoscimento per l’attività svolta dall’associazione israelo-palestinese per favorire il dialogo e la riconciliazione tra i due popoli”. Assieme a Castagnetti, il sindaco Luca Vecchi, il presidente del consiglio comunale Matteo Iori, l’assessore al Welfare e alle Politiche per i migranti Daniele Marchi e i capigruppo del consiglio comunale. Presenti anche i membri della giuria Chiara Piacentini e Palo Burani.
“E’ per me molto emozionante essere qui – ha detto Robi Damelin -, più di quando ero al Consiglio di sicurezza dell’Onu e le persone che mi guardavano avevano già un’opinione prima che cominciassi a parlare. Sono emozionata anche per l’ospitalità che ho ricevuto e perché mi sono resa conto che questa è una città fatta di memoria, di ricordi. Ho parlato a circa 200 studenti e ho detto loro che per poter parlare di riconciliazione bisogna sempre dirsi la verità. In che modo il vostro essere pro Palestina o pro Israele ci può aiutare, in che modo questo può essere utile alla nostra vita, in che modo la vostra partecipazione a questa o quella manifestazione o lo sventolare una bandiera può aiutarci? Questo non risolverà il conflitto, ma vi aiuterà forse solo a farvi sentire un po’ meglio. Quello che vi chiedo perciò è: se non riuscite ad essere neutrali, se dovete per forza prendere un parte, vi chiedo allora di lasciarci stare. Perché l’unica cosa che stareste facendo sarebbe di importare il conflitto tra Israele e Palestina in Italia, andando a diffondere odio tra ebrei e musulmani. Perché le persone commettono questi atti, perché un uomo ha ucciso mio figlio? Solo un uomo palestinese ha preso la vita di mio figlio, non tutti i palestinesi, non la nazione palestinese. Ho scoperto poi che quest’uomo che aveva ucciso mio figlio aveva perso uno zio, era stato testimone della sua uccisione violenta; e nella seconda Intifada quest’uomo aveva perso altri due zii sempre per mano dell’esercito israeliano. Credo che abbia ucciso per vendetta. Ma vi posso dire che non esiste vendetta per un figlio che non c’è più. Ho iniziato poi a guardare ai giovani di Gaza e mi sono chiesta: come è possibile arrivare a quel punto, il punto in cui qualcuno ha deciso di togliere la vita a qualcun altro, quel 7 ottobre? Provate a mettervi nei panni di un ragazzo che vive a Gaza, dove c’è una guerra ogni due o tre anni, dove non c’è rifugio, protezione dalle bombe, dove si deve scappare con la propria madre, in un posto dove non c’è libertà, né speranza. Che tipo di adulto potrà diventare questo ragazzo? Quindi vi chiedo semplicemente di osservare quel che succede, piuttosto che fingervi o ergervi a esperti del Medio Oriente, e tentare di capire l’umanità che esiste da entrambi i lati. E vi chiedo anche di aiutarci a chiedere a Israele e Palestina di porre fine al conflitto armato, a queste continue uccisioni; e forzarli a sedersi al tavolo del dialogo, perché questo è l’unico modo di sostenere entrambi i Paesi, senza andare a sventolare una bandiera. E vi chiedo infine di spingere per la restituzione degli ostaggi da entrambe le parti”.
“Ringrazio Robi Damelin della sua presenza qui – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Abbiamo avuto possibilità di conoscerla, nel Parents Circle, durante la nostra missione di fine settembre in Palestina, in occasione della firma del Patto di gemellaggio tra la città di Beit Jala e Reggio. Quella visita ci ha messo in condizione di comprendere il livello di tensione e di difficoltà di dialogo, quotidianamente percepibile. Era inimmaginabile tuttavia l’atrocità inaudita di quanto accaduto il 7 di ottobre per opera di Hamas e tanto meno oggi il dramma di quanto sta accadendo a Gaza. A partire da questa esperienza, e nella presenza di questa situazione che ha riacceso il conflitto tra Palestina e Israele, che sta in relazione con molteplici conflitti bellici che si stanno espandendo in varie parti del mondo, abbiamo voluto promuovere, assieme a numerose associazioni, una serie di iniziative a Reggio rivolte alla cittadinanza, ai giovani e alle scuole, per la pace, il dialogo, la riconciliazione. L’invito a Robi Damelin e Laila AlSheikh, che non ha potuto partecipare perché la sua partenza non è stata autorizzata, si inserisce in questo quadro di iniziative”.