REGGIO EMILIA – Non è stata un’emergenza, ma una scelta ponderata da parte di Aipo per evitare che troppa acqua si riversasse nell’alveo del Crostolo dove sono in corso nove cantieri per sistemare le sponde e pulire il torrente dopo l’alluvione di ottobre, e altri tre stanno per partire. L’intervento principale riguarda il rifacimento dell’argine a Cadelbosco, nel punto in cui la rottura nella notte tra il 19 e il 20 ottobre, è stata la causa principale dell’allagamento delle campagne e dei paesi circostanti.
“Aipo – ci ha spiegato il direttore Gianluca Zanichelli – ha già ripristinato l’altezza originale nella zona in cui ha rotto a Cadelbosco ma lo stiamo rinforzando, lo raddoppieremo di dimensione perchè comunque è un punto sensibile”. Operazione però complicata dalle copiose piogge invernali che non accennano a terminare. Così i tecnici di Aipo hanno ritenuto di chiudere manualmente quasi del tutto le paratie della diga di Rivalta per tenere sotto controllo l’afflusso di acqua nell’alveo del torrente e consentire la prosecuzione dei lavori. “Quel pò di pioggia e di neve che si è sciolta complessivamente in poche ore ha fatto sì che si riempisse la cassa, che è molto piccola e se le paratoie sono chiuse si riempie velocemente”.
Con la conseguenza, complice la domenica di sole, di attirare la curiosità dei reggiani, passati da Rivalta per una passeggiata a piedi o in bicicletta. Aipo ribadisce però che non si è trattato di una piena improvvisa, ma di una scelta necessaria per consentire la prosecuzione dei lavori nel Crostolo, nonostante la terra in questo periodo sia molto bagnata.
Aipo evidenzia però anche la particolarità dell’invaso artificiale da 1,5 milioni di metricubi capace di riempirsi e svuotarsi completamente nell’arco di 5-6 ore. “Anche per questo – precisa l’Agenzia per il Po – è difficile vederlo pieno”. Il caso più recente è quello di giugno 2024, mentre ad ottobre le casse non si sono riempite perché la pioggia era caduta in maniera intensa più a valle.
