REGGIO EMILIA – Negli ultimi giorni abbiamo parlato più volte dell’aumento, o forse sarebbe meglio parlare di ritmo costante, dei furti nelle abitazioni e nei cortili del quartiere San Pellegrino, in particolare di via Tassoni. Sono diverse in realtà le zona della città da cui arrivano alle forze dell’ordine, e anche alla nostra redazione, segnalazioni di criticità e problemi analoghi. Tra queste senza dubbio la frazione di Rivalta. C’è chi ha trovato la casa devastata dal passaggio dei ladri anche tre volte negli ultimi quattro anni, ma stando solo agli ultimi venti giorni la cronaca ha registrato furti in via Garlassi, dove i malviventi sono riusciti a entrare in una abitazione e nel suo garage facendo razzia di preziosi, in via della Repubblica, dove si sono introdotti al primo piano di una villa incuranti della presenza dei padroni di casa al piano di sotto, e proprio nella notte appena trascorsa nei pressi della Vasca di Corbelli è stata rubata una preziosa bicicletta in un garage.
Poi ci sono anche i tentativi di effrazione, alcuni dei quali filmati dalle telecamere di videosorveglianza e diventati virali nelle chat di quartiere: nella zona di via Rosmini è stato registrato il tentativo di aprire più garage e auto in sosta, ma anche di forzare l’ingresso di una villetta a schiera. Nella zona di via Oddone due giorni fa, intorno alle 21,30, due ladri hanno tagliato la rete perimetrale di una abitazione e hanno cercato di aprire la porta di ingresso, scappando quando è entrato in funzione il sistema di allarme. Infine, nella stessa sera, in un paio di villette i proprietari hanno risposto al citofono a un uomo che si presentava come agente immobiliare in cerca di case da vendere. Insolito come orario, e anche come modalità, tanto da far ipotizzare di avere di fronte un basista, o comunque qualcuno intenzionato a capire se nelle case vi fosse qualcuno o no.
Le segnalazioni giungono copiose alle forze dell’ordine, così come le denunce quando necessario. Dal quartiere si alza forte la richiesta di più controlli.
“Ormai nei cassetti non restano che le mutande”, ci dice sconsolato chi ha subito più di un furto in casa negli ultimi anni. E non è una battuta. (dav.b.)
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