PIEVEPELAGO (Modena) – Ivano Montanari era al posto del pilota. Il suo corpo è stato trovato all’interno dell’aereo scomparso dai radar 33 giorni fa. Non è stato necessario, come si temeva, attendere la primavera e che le neve, ancora alta a Sant’Annapelago, sull’Appennino modenese, si sciogliesse per trovarlo: finalmente la salma di Montanari potrà essere consegnata ai suoi parenti, in primis alla moglie, in ansia dal 28 gennaio.
Morto nell’aereo precipitato: recuperato il corpo di Ivano Montanari
Quel giorno infatti il 61enne reggiano, che abitava in città, a Due Maestà, decollò dal Campovolo a bordo dell’ultraleggero da turismo Evektor della scuola Top Gun, di cui era socio da circa cinque anni. Appena una mezzora più tardi comunicò che sarebbe tornato, perchè la visibilità era troppo scarsa. Invece non rientrò, e da allora di lui non si è più saputo niente fino a ieri pomeriggio. Un gruppo di escursionisti toscani ha dato l’allarme attorno alle 15, dopo un avvistamento sospetto, un avvistamento che poi si è rivelato essere il relitto del velivolo. Era in un canalone, tra Santa’Annapelago e il Lago Santo, la zona che, assieme a quelle attorno, era stata perlustrata per oltre 10 giorni. Quando il mezzo è sparito dai radar infatti stava sorvolando proprio il confine tra l’Appennino reggiano e quello modenese. Il campo base per le ricerche era infatti stato allestito a Pievepelago, e in queste ore si è ripopolato di persone.
Il recupero è iniziato e le operazioni non saranno brevi: sia per il luogo impervio e per la neve, gli stessi ostacoli trovati nelle ricerche dei primi giorni che infatti erano state vane, sia perché occorre procedere con cautela. Il primo passo è stato un sopralluogo congiunto di vigili del fuoco, guardia di finanza, soccorso alpino e carabinieri, un’attività di supporto alle autorità incaricate delle indagini e finalizzata anche a pianificare le successive azioni di recupero. L’area infatti è stata posta sotto sequestro e due inchieste parallele sono state aperte: quella della procura di Modena e quella dell’Agenzia per il volo. L’autorità investigativa indipendente dello Stato ha inviato sul posto un proprio investigatore che inizierà un’indagine di sicurezza, finalizzata alla prevenzione, per determinare causa e dinamica dell’incidente.
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