REGGIO EMILIA – Bar e ristoranti si preparano ad affrontare una stagione invernale segnata dalle misure anti Covid. Di prioritaria importanza resta per i gestori dei locali lo sfruttamento degli spazi esterni anche nei mesi prossimi. A rischio c’è la sostenibilità economica di tante imprese, sottolineano i promotori della rete reggiana dei ristoratori responsabili.
“Siamo molto preoccupati per l’inverno che ci aspetta, perché gli spazi si ridurranno. Molti di noi non avranno abbastanza coperti per mantenere attivo il ristorante”, le parole di Simone Gazzotti del locale Dalla Saraghina. “I distanziamenti all’interno dei locali faranno perdere almeno un 50% di coperti – ha spiegato Federico Riccò della Bottega 39 – Vuol dire tracollo dei fatturati. Il rischio che le attività vadano in perdita e che ci sia una moria di locali che saltano gambe all’aria tra dicembre e l’anno nuovo è molto probabile”.
Di condizioni di pienissima salute il settore della ristorazione non godeva già prima della pandemia. Il Covid compromette ora la tenuta di tante realtà. Determinante nel risollevare la china dopo i due mesi di blocco sono state le distese. Chi ha potuto sfruttarle, se l’è cavata: “Un po’ ha compensato, i fatturati sono stati più bassi, ma accettabili”, ha detto Riccò.
“Chi ha avuto una distesa si è salvato – ha detto Giovanni Ghirelli dell’osteria Magna e Tès – ma chi non ce l’ha ha passato un’estate tremenda e dolorosa. Per quanto riguarda l’inverno, è difficile pianificare. Non sappiamo se la gente vorrà uscire oppure no”.
Oltre alla curva dei contagi peserà la situazione in generale dell’economia, un altro fattore che ha mutato le abitudini. Complice anche lo smart working, bar e ristoranti fanno i conti col forte calo di pasti serviti a mezzogiorno, in orario di pausa pranzo.
Federico, Paolo, Simone e Giovanni, sono i promotori della rete Ristoratori responsabili. Un’esperienza nata durante il lockdown che sta per trasformarsi in un’associazione. Un modo per potere interloquire con ancora più incisività con le istituzioni, in primis col Comune chiamato a velocizzare le concessioni ai locali di strutture esterne da utilizzare nei mesi freddi: “Prendiamo il caso dei dehor – ha spiegato Gazzotti – Siamo una delle poche città d’Italia dove sono vietati poiché la Sovrintendenza non ha ancora dato il via libera. Ora siamo a settembre e un dehor bisogna acquistarlo, costruirlo e montarlo. I tempi sono molto stretti”.
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