REGGIO EMILIA – Si allunga la lista dei ristoranti che decidono di chiudere, perché l’apertura solo a pranzo non sostiene i costi dell’attività. Abbiamo incontrato uno dei titolari di un’attività a pochi metri da Piazza Fontanesi a Reggio.
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“La nostra attività si svolge quasi interamente di sera e a malincuore abbiamo deciso di chiudere. Siamo certi che il virus non ha fasce orarie”. Questo uno dei passaggi della lettera scritta dai proprietari del ristorante Crudo e Bencotto a Reggio. Aperto in via Campo Marzio, oggi è lo chef Enzo Bertelli a parlare e spiegare la sofferta decisione.
“Chiudiamo, chiudiamo tutti. Anche perché lavorare solo a pranzo non ci permette nemmeno di pagare i dipendenti. Voglio decidere io e voglio decidere di vivere e di stare a casa – aggiunge – Non si riesce nemmeno a gestire il ristorante e gli acquisti dei prodotti freschi”.
Assieme al socio Alberto, da oltre 40 anni ristoratori di riferimento per Reggio: hanno gestito a lungo l’elegante Caffè Arti e Mestieri in via Emilia San Pietro, poi il ristorante Il Gioco dell’Oca a Bagnolo, infine la decisione di tornare in centro a Reggio. L’allarme Covid li ha travolti, come tanti dello stesso settore, e ha e imposto la scelta radicale, anche se a malincuore. Riapriranno, ma i tempi sono incerti. “Nessuno mai avrebbe pensato a una cosa del genere – ammette Bertelli – chiaro che noi vogliamo riaprire”.
Stessa decisione anche per il Ristorante Mangiamore, cucina sana a raffinata, 8 dipendenti e le spese non hanno permesso di aprire in perdita solo a pranzo. Anche loro in attesa di capire cosa accadrà. I due ristoranti si trovano uno piazza Fontanesi e uno poco lontano. La stessa piazza dove, ci raccontano nel bar all’angolo con via San Carlo, sabato pomeriggio si è assistito ad assembramenti. Davanti a questi comportamenti si vanifica il sacrificio delle attività e il coprifuoco di tutti alle 22.
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