LUZZARA (Reggio Emilia) – Il futuro non è più delle grandi centrali. Questo perché può partire dal basso un sistema di produzione di energia che ha per protagonisti i cittadini. L’esperienza è quella delle cosiddette comunità energetiche, già da tempo diffusa in Nord Europa. In Italia da un paio d’anni se ne sta parlando molto ma di concreto poco sì è fatto. Colpa della legislazione, che ancora non è stata messa a punto. A livello europeo devono essere stabilite del tutto le regole sugli incentivi.
Lo ha spiegato Marco Boselli, direttore della multiservizi Sabar, a Luzzara, di fronte agli imprenditori del territorio, riuniti nella sala del consiglio comunale. Proprio negli incentivi sta il motore di una potenziale rivoluzione. L’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici di chi si associa creando una rete locale, viene premiata con un incentivo di 110 euro al megawattora solo nel caso in cui vi sia un istantaneo consumo da parte dei soggetti che hanno dato vita al gruppo.
Un progetto pilota, promosso da Sabar, è in attesa di un finanziamento regionale di 40mila euro, che serviranno a fondare una nuova società. Che utilizzerà l’impianto fotovoltaico inaugurato presso la discarica di Novellara lo scorso settembre, ma anche un ulteriore impianto di prossima realizzazione.
Presente all’iniziativa promossa dal Comune di Luzzara l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, che ha parlato, oltre che di fonti energetiche alternative, della necessità di trattenere in Italia i migliori talenti.
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