REGGIO EMILIA – Nonostante sia il primo giorno di arancione scuro, la nostra provincia – al pari di tutto la regione – potrebbe a breve cambiare nuovamente di colore tornando zona rossa a un anno di distanza.
Una decisione in merito verrà presa nel tardo pomeriggio di domani, sulla base del consueto monitoraggio del Cts. “L’arancione non basta” ha sottolineato il presidente Bonaccini, parlando di “variante simile a un virus nuovo”. Il fatto che quella inglese abbia aumentato fortemente la propria presenza è evidente anche per chi deve gestire i servizi educativi rivolti ai piccoli in età prescolare. Una parte del personale è a casa in isolamento fiduciario, oppure per assistere famigliari con sintomatologie da Coronavirus. Assenze alle quali si aggiungono i congedi chiesti da insegnanti e ausiliari che da oggi devono stare accanto ai figli rimasti a casa da scuola, soprattutto quelli iscritti alle elementari.
“Siamo in un periodo di difficoltà nel reperire personale – le parole di Nando Rinaldi, direttore dell’istituzione Scuole e nidi d’infanzia – Stiamo mettendo in campo ogni nostra energia per riuscire a garantire il proseguo dei servizi 0-6 anni”. L’istituzione Scuole e nidi d’infanzia gestisce una rete di ottanta scuole tra comunali, paritarie e private. Alcuni servizi sarebbero comunque garantiti anche in caso di passaggio alla zona rossa: “Adotteremo quelli che si chiamano ‘legami educativi a distanza’ con le famiglie e cercheremo di garantire anche la frequenza a bambini con specifiche necessità”, ha concluso Rinaldi.
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