REGGIO EMILIA – Nelle settimane che precedono il Natale aumenta il rischio di usura. L’allarme arriva dalla Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre il cui ufficio studio é considerato tra i più autorevoli a livello nazionale. Le festività generano pressioni sociali che inducono molte persone a ricorrere a prestiti per non deludere le aspettative, determinando un aumento dell’accesso al credito che assume anche forme illegali. L’incremento delle spese coinvolge anche artigiani e piccoli commercianti che, a differenza dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, non dispongono né di entrate certe né della tredicesima.
L’indagine della Cgia punta i riflettori sulle imprese artigiane in sofferenza, ossia insolventi, nelle province italiane. A giugno 2025 in provincia di Reggio la quota é di 1.090 imprese, aumentata di 54 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno prima (+5,2%). Reggio é quarantesima nella classifica delle province in cui questo numero é cresciuto maggiormente. In testa c’é Grosseto con un aumento del 20%, seguita da Arezzo e Siena.
In Emilia Romagna la provincia con l’aumento più significativo di imprese insolventi tra il 2024 e il 2025 é Rimini, 24esima con +10,2%, poi Parma 26esima con +8,9%, mentre Modena (44esima) é messa meglio di Reggio con +4,3%. Il capoluogo di regione, Bologna, é 76esima con un aumento dello 0,3%.
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