REGGIO EMILIA – A partire dal prossimo mercoledì 15 ottobre nella maggioranza delle province del Nord Italia e nelle province di montagna del Centro e del Sud (ad esempio L’Aquila, Perugia, Potenza ed Enna) sarà possibile accendere gli impianti di riscaldamento. Tra queste anche Reggio Emilia. Ne dà notizia l’Ansa. I singoli Comuni, compreso Reggio città, possono emanare ordinanze specifiche per posticipare o anticipare tale data a seconda delle temperature.
Escludendo i territori di Belluno, Cuneo e Trento (Zona F), non sottoposti ad alcuna limitazione trattandosi di aree in alta montagna, i cittadini che potranno accendere i riscaldamenti a partire da mercoledì sono quelli della cosiddetta zona E, delle province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza.
Dovranno aspettare il primo novembre i cittadini che abitano in Zona D ovvero nelle province di Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia e Viterbo. Salvo crollo imprevisto delle temperature, per gran parte delle province del Sud Italia si passa al 15 novembre: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto (zona C). Infine dovranno attendere il primo dicembre gli abitanti di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani, Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa (zone A e B).