REGGIO EMILIA – Preoccupa l’entrata nella “fase tre” arrivata dopo una chiusura forzata per molte imprese e una ripartenza a singhiozzo. Ora si deve fare i conti con un calo drastico degli ordinativi e i prossimi mesi, soprattutto agosto, saranno probabilmente per buona parte del comparto un periodo di normale apertura, per cercare di contenere la crisi.
A certificare questa situazione è Lapam Confartigianato, che nel Reggiano associa 1.917 imprese. L’associazione ha sottoposto ai propri soci un questionario articolato su alcune problematiche legate alla situazione attuale. Esaminando le risposte, si osserva tra gli imprenditori titolari di micro, piccole e medie imprese e ditte artigiane che il 64,4% di loro segnala l’assenza di nuovi ordini nella prima metà di giugno.
Oltre la metà degli imprenditori reggiani raggiunti da Lapam lamenta anche la mancanza di liquidità e la riduzione, se non l’assenza, di visite commerciali presso i clienti. Segnalati in modo significativo anche i mancati pagamenti di prodotti venduti e di servizi forniti.
Lapam accoglie anche in modo tiepido la proposta del premier Conte della riduzione dell’Iva e punta l’attenzione sul taglio del cuneo fiscale.
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