CORREGGIO (Reggio Emilia) – La situazione di stallo che sta vivendo la Goldoni Arbos è stata peggiorata “probabilmente anche a causa del blocco della produzione cinese dovuto al Coronavirus”. Lo scrive in una nota la Fiom del distretto di Correggio, che rinnova la richiesta nei confronti della proprietà, invitata a ritirare la procedura di concordato preventivo. Una marcia indietro che secondo il sindacato, è necessaria per salvare i posti di lavoro dei 240 dipendenti dell’azienda e quelli riferibili a tutto l’indotto.
Molti dei lavoratori della Goldoni risiedono a Rio Saliceto, così come in territorio reggiano si trovano diverse piccole aziende fornitrici “in sofferenza dall’autunno scorso con un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali che in alcuni casi stanno terminando”, scrive la Fiom correggese in una nota.
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