REGGIO EMILIA – ‘Il nostro centro studi di Federalimentare certifica che ci sono due problemi: il primo è il calo dei consumi, soprattutto per determinati prodotti, principalmente il latte, la carne, il pesce. Cali anche consistenti, a doppia cifra. E poi c’è la riduzione del costo medio dello scontrino. La gente compra prodotti che hanno meno valore aggiunto. E crescono gli hard discount. Non è un buon segnale’ Il presidente di Federalimentari, il reggiano Ivano Vacondio traccia un quadro complicato. L’inflazione galoppante vista dall’Associazione che riunisce settemila industrie alimentari italiane.
Era atteso ma resta tuttavia clamoroso il più 12 per cento segnato su base annua dall’indice nazionale dei prezzi nel mese di ottobre. Una crescita di 3,5 punti in un mese. Un’impennata che, fa sapere l’Istat, non si vedeva da quarant’anni. Il diminuito potere d’acquisto delle famiglie si traduce in nuove abitudini di consumo, con tagli del 20% rispetto agli acquisti di carne e pesce
‘Tutto il discorso delle proteine- aggiunge Vacondio- c’è una riduzione forte del loro consumo, perché incidono di più nel bilancio familiare in quanto sono i prodotti che hanno avuto assieme al pane e alla pasta gli aumenti più consistenti’
Settantunenne, reggiano, amministratore unico di Mollini Industriali e Molini di Modena, Ivano Vacondio è al suo quarto ed ultimo anno di mandato nel ruolo di presidente di Federalimentare. Ci spiega come siano pari al 20% gli incrementi di costo subìti dalle industrie del cibo. Rincari che non sono ancora del tutto confluiti nei prezzi al consumo. Per questo motivo prevede per novembre un’ulteriore salita dell’inflazione. “C’è ancora una forbice di 5-6 punti che prima o dopo dovrà essere scaricata. Quello che dicevo per l’industria vale anche per la grande distribuzione, che ha fatto il possibile per salvaguardare i consumatori, e quindi ha trattenuto’.
Nell’azienda amministrata da Vacondio, produttrice di farine, la spesa per l’energia elettrica è passata da 60mila a 360mila euro al mese e nelle materie prime ci sono stati incrementi anche del 100% e conclude “Abbiamo aumentato i listini in maniera esagerata, ma non avevamo soluzioni’.
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