REGGIO EMILIA – Ci sono nel comune di Reggio 130mila persone che per scaldarsi usano il teleriscaldamento, ovvero calore che viene generato da grandi centrali di cogenerazione e successivamente trasportato alle singole strutture abitative che, di norma, sono condomini con il riscaldamento centralizzato.
Sono molti i vantaggi di questa soluzione, soprattutto ambientali, ma, allo stato attuale, non certo economici. A Reggio Emilia, finché era attivo l’inceneritore, ci pensavano i rifiuti a produrre una quota parte di calore, con beneficio immediato sulle tariffe. Da quando è stato spento, il calore viene prodotto in gran parte con il gas, con tutto quello che ne consegue in termini di prezzi. Ma se sul gas il Governo è intervenuto con bonus e riduzione dell’iva al 5%, nulla si è visto in favore del teleriscaldamento nonostante le associazioni di settore abbiano chiesto a gran voce provvedimenti in tal senso.
Si ipotizza, quindi, che questi utenti dovranno spendere di più rispetto a coloro che utilizzano normali caldaie a gas. Se poi consideriamo che la metà delle case popolari gestite da Acer nel comune di Reggio Emilia utilizza il teleriscaldamento, possiamo dire che piove sul bagnato. In attesa che si muova il Governo, Iren e Acer hanno promosso il “bonus teleriscaldamento 2022”, un contributo una tantum che porterà però benefici solo a una piccola parte di cittadini che vivono negli alloggi di edilizia residenziale di proprietà del Comune: circa 800 famiglie. Il bonus verrà riconosciuto una sola volta per nucleo familiare con utenze attive nel periodo 1° ottobre 2021 – 31 maggio 2022 e che hanno un Isee non superiore a 12mila euro, oppure non superiore a 20mila euro e almeno quattro figli a carico. Gli importi previsti per gli aventi diritto sono 536 euro per le famiglie con quattro componenti e di 747 euro per le famiglie con più di quattro componenti. Termine per la presentazione delle domande il 30 settembre.
Claudio Valeriani
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