REGGIO EMILIA – Iren ha indebitamente comunicato ai suoi clienti la scadenza delle offerte a prezzo fisso per applicare nuove e peggiorative condizioni per la fornitura gas. L’Antirust ha dunque stabilito che non è stato rispettato il decreto “aiuti bis” e ha messo uno stop all’aumento del costo dell’energia. La notizia dell’avvio dell’istruttoria era emersa il 19 ottobre, meno di dieci giorni dopo sono stati resi noti gli esiti.
L’indagine ha riguardato quattro società: oltre a Iren, E.On, Dolomiti Energia e Iberdrola. Per tutte sono stati adottati provvedimenti cautelari. La legge vieta alle società fino al 30 aprile 2023 sia di modificare unilateralmente il costo del gas, sia di inviare comunicazioni di preavviso. Iren ha sostenuto di aver agito in modo conforme alle norme e di aver proposto un adeguamento del prezzo ai soli clienti in scadenza di contratto. Una giustificazione ritenuta inadeguata dall’autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha specificato come nessuna delle imprese abbia ritenuto di modificare la sua condotta. Nei confronti di Iren è stato disposto di mantenere il prezzo del gas applicato fino al 10 agosto scorso. Le società dovranno informare i clienti, con la medesima modalità, che le comunicazioni precedentemente inviate sono inefficaci.
Soddisfatte le associazioni dei consumatori, a partire dalla Federconsumatori che per prima ha presentato gli esposti dopo le tante segnalazioni ricevute e che sta procedendo contro Enel ed Hera per lo stesso motivo. Iren ha cinque giorni di tempo per dimostrare di aver rispettato le misure decise e ha tre mesi di tempo per presentare ricorso al Tar.
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