REGGIO EMILIA – Quale risvolto hanno a livello locale l’allarme e gli aumenti su gas e bollette? Se lo è chiesta la Cisl Emilia Centrale che ha fatto appello alle rispettive categorie per avere un quadro il più possibile ampio della situazione.
I numeri impietosi raccontano della galoppata di rincari che al momento nessuno pare in grado di fermare e una congiuntura che Rosamaria Papaleo, segretaria generale di Cisl definisce “drammaticamente perfetta” perché colpisce imprese, occupati, liberi professionisti, famiglie.
Nel settore della ceramica, 10mila addetti tra Reggio e Modena, si osservano sofferenze in quasi tutto il comparto e nell’indotto. Così come il tessile e il biomedicale, in forte difficoltà per i costi delle materie prime. Alcune aziende stanno iniziando a produrre anche in perdita, pur di mantenere i clienti. Nel settore trasporti, le richieste di cassa integrazione riguardano la logistica del comparto ceramico. Ci sono poi imprese che non riescono ad anticipare gli ammortizzatori sociali. Nel settore dei bancari e assicurativi previsto un aumento di sofferenze sui crediti. Nell’agroalimentare si stima del 300% l’aumento dei costi energetici, come nel caso della filiera del Parmigiano Reggiano e nei salumifici. Nella pubblica amministrazione e nella sanità, 13mila occupati a Reggio, la funzione pubblica di Cisl parla di un fortissimo rischio di tenuta dei conti e minori investimenti e servizi per la popolazione.
Si moltiplicano gli appelli al Governo e alle banche, a rischio migliaia di posti di lavoro oltre che la tenuta del sistema sociale. A preoccupare anche l’arresto della contrattazione aziendale, Cisl ribadisce la necessità di recuperare risorse dai maggiori introiti dell’Iva, dalla maggiore tassazione degli extraprofitti e chiede l’esenzione Iva sui beni di largo consumo come zucchero, pasta e pane oltre alla proroga del mercato tutelato.
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