REGGIO EMILIA – “Stop ad aperture domenicali e festive”. A chiederlo è la Filcams Cgil, alla luce delle grandi difficoltà che anche le imprese stanno affrontando in tema di spese per l’energia. “Il problema esiste, ma bisogna ripensare un modello di società”, le parole di Luca Chierici.
Pensare a un nuovo modello di consumo che possa scongiurare lo spettro dei tagli al personale: è questa, secondo la Filcams Cgil, una possibile soluzione all’effetto che i rincari sull’energia stanno avendo anche sulle imprese, come denunciato dalle associazioni di categoria. “Andando avanti di questo passo, molte realtà sono destinate a chiudere”, aveva ammonito nei giorni scorsi il presidente provinciale di Confcommercio, Massarini. Un allarme cui si era unita anche Cna. E in questo ipotetico nuovo modello di consumo, per il sindacato
non c’è posto per aperture domenicali e festive introdotte una decina di anni fa da grande distribuzione e grosse catene del settore
abbigliamento e non solo.
“E’ evidente che alla domenica molte persone vanno a fare spesa – ha aggiunto Chierici – ma perché spesso trovano sconti e promozioni; inoltre, anche gli stessi lavoratori hanno a che fare con i rincari. Poi, c’è anche il tema green della mobilità”. La Filcams sostiene che chiudere in queste giornate possa portare a un taglio delle spese energetiche anche del 15%. “La soluzione non può essere di far ricadere tutto sui lavoratori con i tagli. Anche col Covid abbiamo cambiato abitudini: si può fare di necessità virtù”, ha chiuso Chierici.
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