REGGIO EMILIA – Ci aspetta un autunno incandescente dal punto di vista economico sulla spinta anche degli annunciati licenziamenti in massa da parte delle aziende piegate da costi dell’energia ormai fuori controllo. Una possibilità che fa alzare la voce al sindacato. La Cgil provinciale non ci sta sentire parlare di tanti lavoratori sui quali scaricare il peso sociale di questa crisi e messi a casa. Aumenti che interessano anche le famiglie mentre gli stipendi e le pensioni sono al palo da anni con una perdita evidente del potere d’acquisto.
“C’è un grande assente in questa discussione e nella campagna elettorale, il tema salariale – ha dichiarato Cristian Sesena, Segretario Generale della Cgil Reggio Emilia 1 – Abbiamo salari fermi da decenni, pensioni che non vengono rivalutate ed è chiaro che si aggrediscono gli aumenti con interventi che rendano salario fresco nelle tasche delle persone che in questo momento i contribuenti non hanno. I problemi delle imprese sono concreti e reali, ma ci sono percorsi che non possono essere presi come quello di mettere sulla strada le persone, le lavoratrici e i lavoratori”.
La Cgil rimarca come sia serio il rischio di un’esplosione di una rabbia sociale già presente nel nostro Paese se non si affrontano rapidamente queste problematiche. Tra le ricette suggerite quella di considerare la partita della tassazione degli extraprofitti dei player del mercato dell’energia e destinare il maggior gettito alla calmierazione dei prezzi. Appello poi forte alle istituzioni per un tavolo territoriale in cui affrontare i problemi dei lavoratori e delle aziende. “Abbiamo firmato fior fiori di accordi con Comune e Provincia – prosegue Sesena – Aspettiamo che ci sia questa attenzione e quindi una convocazione di questi tavoli. Bisogna parlarsi, trovare una soluzioni ragionevoli e non gettare allarme tra i lavoratori e i pensionati”.
Il numero uno della Camera del Lavoro non lesina poi critiche alla Confcommercio provinciale e alla proposta di esporre in vetrina le super bollette arrivate ai commercianti. “Rischiano di trovarsi poi qualche avventore che si presenta con una rata del mutuo non pagata oppure una bolletta di Iren non saldata e chiedere, legittimamente, uno sconto” – ha concluso.
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