REGGIO EMILIA – Due operatori scolastici 50enni hanno dovuto fare ricorso alla cure del Pronto soccorso. A loro è stata diagnosticata un’irritazione alle vie respiratorie e alla gola. Hanno riportato rispettivamente cinque e tre giorni di prognosi. Tutto è accaduto nella frazione di Canali, all’interno dei locali della Scuola elementare Tassoni nell’omonima strada che da Reggio sale verso Albinea.
Le lezioni sono terminate ma all’interno gli operatori scolastici, i bidelli come tutti li abbiamo sempre chiamati, sono ancora al lavoro per le ultime incombenze e le pulizie prima della pausa estiva. In questa scuola si sono presentati gli addetti in tuta bianca di una ditta specializzata nel recupero e nelle smaltimento dell’amianto che purtroppo è ancora presente in diverse scuole. Intervento doveroso e con tutte le autorizzazioni del caso, compresa quella dell’Ausl. Nella catena di informazioni per questo smaltimento pare però che nessuno avesse informato i due bidelli.
“Di questi interventi ne sono stati svolti dieci, e ne sono previsti altrettanti, e a quanto pare i dirigenti non ne sono a conoscenza – dice Luigi Fiorentino del sindacato Uil Scuola – Sono arrivato alle 8 e i lavoratori erano già al pronto soccorso”.
Una volta iniziato l’intervento su alcuni manufatti nel sottotetto – il sospetto del sindacato – alcuni pezzi sono stati frantumati e forse proprio le vernici usate per impedire la dispersione della polvere d’amianto hanno causato i problemi respiratori ai due operatori. Versione smentita dal Comune.
Nelle ultime ore e dopo quanto accaduto, la scuola è stata chiusa e la consegna delle pagelle ai genitori della Tassoni spostata al plesso “Tricolore” a Fogliano.
La replica del Comune: “Intervento senza rischi”
Onde evitare notizie fuorvianti e allarmismi, si precisa che l’intervento di rimozione e smaltimento amianto avvenuto ieri alla scuola Tassoni di Canali è avvenuto nel massimo rispetto delle prescrizioni necessarie per questo tipo di intervento.
La rimozione, avvenuta a scuola chiusa, ha interessato tre cisterne inutilizzate poste nel sottotetto dell’edificio scolastico. I manufatti sono stati cosparsi di un apposito prodotto incapsulante che impedisce il distacco di particelle, sono stati quindi rimossi e inseriti in contenitori speciali per il loro stoccaggio. A effettuare le operazioni è stata una ditta abilitata alla rimozione e smaltimento amianto, secondo un piano di lavoro approvato dall’Ausl.
Vi è quindi certezza che non vi sia stato rilascio di fibre di amianto all’interno della scuola o negli ambienti ed aree limitrofe.
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