REGGIO EMILIA – Era in programma oggi in tribunale l’udienza sulla crisi del Ctr, il poliambulatorio privato con sede in via Fratelli Cervi. Il Centro di terapia riabilitativa, gravato da debiti per 6 milioni di euro, ha depositato una domanda di composizione negoziata della crisi, chiedendo la protezione rispetto alle iniziative dei creditori e il blocco dell’ordinanza di sfratto. L’udienza si è svolta in forma cartolare, dunque senza la presenza fisica dei soggetti interessati. Il tribunale è chiamato a decidere se confermare o revocare le misure protettive richieste dal nuovo amministratore unico Umberto Canovese. Non ci sono state opposizioni, la decisione arriverà nei prossimi giorni.
Intanto, dalle pieghe della crisi del Ctr, emerge una vicenda ancora inedita.
Il Centro di Terapia Riabilitativa e colui che fino a pochi mesi fa ne era il legale rappresentante, il dottor Roberto Citarella, sono stati condannati dalla Corte dei Conti per una brutta storia di rimborsi Ausl indebitamente percepiti. La sentenza è del febbraio scorso e ha ritenuto provata una responsabilità erariale del dottor Citarella, condannandolo a versare all’Ausl circa 6.500 euro, oltre agli interessi e alle spese di giustizia. Le somme sono state recuperate in maggio.
La vicenda trae origine dalla querela presentata in procura a Reggio Emilia da un paziente nel 2019. L’uomo, che aveva gravi problemi di mobilità, sosteneva di essere stato sottoposto al Ctr a un corso di rieducazione motoria di gruppo, anziché alla rieducazione individuale che gli era stata prescritta. Le successive indagini del Nas di Parma accertarono che la stessa cosa era accaduta anche ad altri. Tra il 2017 e il 2019, per 35 pazienti, il poliambulatorio di Pieve Modolena aveva comunicato all’Ausl di aver eseguito prestazioni individuali, mentre in realtà si trattava di attività di gruppo. Per le prime il Ctr riceveva dal Servizio sanitario nazionale un rimborso di 12 euro per ogni seduta di 30 minuti, per la seconda di 5 euro.
Gli atti della procura sono confluiti nel fascicolo della Corte dei Conti, ma anche il procedimento penale ha seguito la sua strada. Nel maggio 2023 il dottor Citarella è stato rinviato a giudizio con le accuse di truffa e di lesioni personali colpose.
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