REGGIO EMILIA – La comunicazione di Iren è arrivata verso la fine di novembre alle migliaia di utenti serviti dal teleriscaldamento. La lettera annuncia un conguaglio a favore del cliente, pari a un importo, solitamente di qualche centiania di euro, corrispondente a una quota di Iva che è stata pagata in più durante il periodo tra ottrobre 2021 e la fine di settembre 2022.
Dodici mesi mesi nell’arco dei quali, su decisione del governo Draghi e per effetto di successive proroghe, l’Iva sulle bollette del gas è stata abbassata. Dal 22 è passata al 5%. Tale mitigazione d’imposta è tuttora valida e lo sarà fino alla fine dell’anno. Il modo in cui il provvedimento era stato all’inizio formulato aveva però escluso il teleriscaldamento dalla calmierazione.
La modifica che ha equiparato quest’ultimo tipo di servizio alle utenze collegate a caldaie domestiche a metano è arrivata in corso d’opera, per via parlamentare. Ed è del 15 febbraio 2023 la circolare dell’Agenzia delle Entrate che fa definitivamente chiarezza, fornendo quelle indicazioni che hanno orientato il piano di conguagli adottato da Iren e da poco diventato operativo.
La somma che la multiservizi deve rimborsare verrà suddivisa in più accrediti che saranno detratti dagli importi delle prossime fatture. Quella relativa ai consumi di marzo 2024 conterrà l’ultima rata.
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