REGGIO EMILIA – Riparte anche il teatro. Lo fa con rinnovato slancio anche la compagnia Mamimò, che ha casa al Teatro Piccolo Orologio. L’ultimo anno è stato difficile, tra cartelloni sospesi o cancellati ed esperimenti su piattaforme digitali. Ora è tempo di riaccendere le luci con Rifugi “Stagione Teatrale Estiva”. Una rassegna che accoglierà alcune ospitalità perse nei mesi passati, alcune esperienze di teatro e digitale nate durante i lockdown e un debutto della Compagnia presentato l’anno scorso in forma di studio che si è evoluto fino a trovare nelle ultime settimane la sua forma definitiva. Una stagione che nonostante tutto si ri-apre alla città come spazio di mediazione culturale e occasione di incontro, tanto piccolo quanto prezioso, come la perla rara che può trovare solo chi ha l’ardire di cercare in luoghi nascosti.
“Era da tanto che cercavo di ricordare da dove provenisse l’idea del teatro come rifugio – introduce Angela Ruozzi, co-direttrice artistica di MaMiMò – Poi recentemente ho riletto Chi è dunque l’altro? di Marc Augé e ho ritrovato quel riferimento culturale che avevo dimenticato. La capanna, che rannicchiata nel fondo del nostro immaginario fin da bambini, permette di ritrarre, come un’opera d’arte, l’ideale di una relazione intima tra esseri umani. La capanna non è destinata ad essere abitata, ma al fare: il boscaiolo, il pescatore, il cacciatore possono avere una capanna. Essa consente il sogno e risveglia i sensi solo a condizione di servire a qualcosa; i bambini l’hanno capito e non inventano capanne se non per fare giochi di ruolo. La capanna è un simbolo. Si sa e si vuole un’immagine, un’immagine che viene mostrata agli altri, non tanto perché facciano finta di crederci, ma perché vi riconoscano, vi ritrovino qualcosa dei loro desideri. La capanna è dunque un’immagine, un simbolo che unisce. O, detto altrimenti, un’opera d’arte”.
Gli spettacoli in programma
Aprirà la stagione, giovedì 10 giugno alle ore 20:30, Alfredino. L’Italia in fondo a un pozzo, produzione MaMiMò, di e con Fabio Banfo e la regia di Serena Piazza che dopo il Piccolo Orologio partirà per la tournée che lo porterà a Roma, Milano, Torino e soprattutto alle celebrazioni per il 40° Anniversario del Centro Alfredo Rampi. Una storia che assomiglia a mille altre storie italiane, fatta di improvvisazione, approssimazione, coraggio avente come protagonisti acrobati, eroi, mezzibusti, politici ma dove il personaggio centrale rimane Alfredino, quel bambino perduto, come fosse l’anima dell’Italia. Una storia che ha cambiato profondamente il nostro paese. Lo spettacolo sarà fruibile sia dal vivo al Teatro Piccolo Orologio che online con una produzione dedicata, così da sopperire al contingentamento di posti che limitano la presenza a soli 28 spettatori.
Non avrà problemi di contingentamenti Edipo Re in virtual reality, spettacolo per uno spettatore alla volta che sfida i limiti del teatro, dove il pubblico non è più un fruitore passivo ma diventa protagonista grazie alla realtà virtuale. Venerdì 18 giugno, dalle ore 16 (1 spettatore ogni 30 minuti), sul palcoscenico di via Massenet gli spettatori si troveranno, una volta indossato l’apposito visore, all’interno della storia: potranno muoversi liberamente nelle ambientazioni e incontrare i personaggi che, tramite flashback, gli riveleranno le vicende dell’immortale tragedia di Sofocle.

Indagine teatrale sui pericoli della verità |Rifugi stagione estiva | www.mamimo.it
Il 24 e 25 giugno nel Cortile dell’Orologio, debutterà Indagine Teatrale sui pericoli della verità, nuova produzione MaMiMò ad opera di Marco Maccieri, Luca Cattani ed Alessandro Vezzani. Con il supporto di proiezioni video, due attori (Luca Cattani e Alessandro Vezzani) agiranno all’interno di uno studio televisivo arredato secondo lo stile del giornalismo d’inchiesta televisivo (Report, Presa Diretta), per indagare i temi de “Il nome della rosa” e scoprire come mai ancora oggi la ricerca della Verità per l’essere umano sia una necessità costante, anche se forse “L’unica verità è imparare a liberarci dalla passione insana per la verità”.
Venerdì 2 luglio, sempre nel Cortile dell’Orologio, spazio alla stand up comedy con l’esilarante one man show 1 e 95 con Beppe Scoditti, produzione Teatri di Bari ed Elsinor. Un attor comico, un narcisista auto-riferito, un provocatore nato, un cinico oltre misura che decide di affrontare il pubblico da solo sul palcoscenico, con un microfono dentro cui riversare un fiume di parole e poco altro. Nel caso di Giuseppe Scoditti, 29enne barese diplomato alla «Paolo Grassi» di Milano, c’è qualcosa di tutto questo ma c’è anche un abito da sera elegantissimo e un modo di porgere le battute e stare in scena che tiene insieme la gestualità sopra le righe di Jim Carrey e l’understatement, il garbo classico alla Walter Chiari.
Venerdì 9 e sabato 10 luglio ritornerà il Playtime Festival con la terza edizione che andrà in scena sempre al Parco Nervi di Fogliano. Il festival, realizzato con il contributo del bando “#RE20/21 La cultura non starà al suo posto” del Comune di Reggio Emilia, grazie alla collaborazione con il Centro Sociale di Fogliano, con l’Ass.ne 5T e il PicNic Festival insieme ad altre realtà del territorio vedrà alternarsi per due giorni spettacoli per famiglie, circensi, laboratori di disegno e spettacoli tout public.
Venerdì 16 luglio si tornerà nel cortile dell’Orologio con Vuoti d’amore, di e con Elisa Lolli e Gabriele Tesauri, produzione NoveTeatro. Una commedia che non lascia scampo ai sentimenti. Un tuffo nei ricordi di due persone. Un viaggio all’interno di una passione comune: quella per il teatro. Perché essere attori non è solo un lavoro, è vita. Con i suoi momenti divertenti e quelli di sconforto, le gioie e le fatiche.
Le donne baciano meglio, di e con Barbara Moselli, regia di Marco Taddei, produzione Teatro della Tosse / Compagnia NIM – neuroni in movimento, andrà in scena venerdì 23 luglio. Questo testo, totalmente autobiografico, con semplicità, ironia e senza vergogna o paura del giudizio, racconta l’epifania dell’autrice-attrice partendo da quando ha preso in mano la sua vita e ha accettato di essere lesbica. Irriverente e stravagante, lo spettacolo tocca i temi dell’innamoramento e della metamorfosi personale, utilizzando il palcoscenico come grande camerino all’aperto.
Venerdì 30 e sabato 31 luglio, il quartiere Orologio verrà invaso dai partecipanti alla performance immersiva iDedalo, coproduzione MaMiMò/Karakorum Teatro di Varese, che coinvolgerà gruppi di spettatori ad esplorare il labirinto delle relazioni e degli spazi. Sarà un viaggio collettivo e individuale alla ricerca di una chiave: l’obiettivo è sconfiggere il mostro che abita il labirinto, aprire una porta e scappare in un mondo nuovo, una nuova periferia possibile. Il pubblico viene accolto da un misterioso personaggio: è Dedalo, il creatore di quel labirinto che chiamiamo realtà, ovvero quello che siamo abituati a vedere, quello che ci fa stare tranquilli, a cui tutti abbiamo scelto di credere al punto da non saperla più distinguere dalla verità. Dedalo lancia una sfida: andare al di là dello sguardo. Propone agli spettatori un gioco: entrare nelle profondità del labirinto, nelle pieghe inedite del mondo, al di là di quello che siamo abituati a guardare, e lì trovare da soli una via d’uscita, un altro modo possibile per essere felici. Lì dentro, dove tutto è possibile, spetterà al singolo giocatore decidere dove posare lo sguardo, scegliere a cosa credere, scegliere a cosa affidare la propria vita.
Informazioni e prenotazioni
Cartellone completo su www.mamimo.it
Prenotazioni online su http://mamimo.eventbrite.it
Telefono: 0522 383178 (dal lunedì al venerdì e nei giorni di spettacolo dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 18:30)
Email: biglietteria@teatropiccolorologio.com