REGGIO EMILIA – La riforma della giustizia viaggia verso l’approvazione definitiva, dopo il sì della maggioranza in Senato martedì. Ma quali saranno gli effetti della separazione delle carriere e delle altre novità introdotte dalla riforma?
“Mi pare che il ministro Nordio abbia tolto qualunque dubbio: i magistrati devono stare al loro posto”. Il procuratore capo Calogero Gaetano Paci è pacato ma netto: la riforma della giustizia, per come è congegnata, stravolgerà l’equilibrio tra i poteri a vantaggio del potere esecutivo. Per stessa ammissione dei suoi promotori, sostiene il procuratore, il disegno di legge costituzionale approvato martedì dal Senato non renderà la giustizia più efficiente. Per di più, la separazione delle carriere di fatto c’è già e il 60-70% dei procedimenti penali attivati su richiesta del pm si conclude con l’assoluzione. Dunque, la magistratura giudicante non sposa acriticamente le tesi dell’accusa, ma decide con la propria testa.
“Io mi chiedo a cosa serva una riforma di questo genere…”. Un’idea il procuratore capo di Reggio ce l’ha: si vuole sottrarre il potere d’indagine al pubblico ministero per affidarlo alla polizia giudiziaria.
“Dunque il pm cosa sarà se non un mero avvocato della polizia giudiziaria, che sarà l’unica arbitra esclusiva dell’attività di indagine. E la polizia giudiziaria per definizione è espressione del potere esecutivo e dei vari Ministeri”.
Sull’obiettivo finale dei promotori della riforma, il Procuratore Paci non usa giri di parole: si vogliono rendere inoffensivi la magistratura inquirente e il pubblico ministero. “Non lo si vuole coinvolto in indagini sugli affari del potere: il potere politico, il potere economico, il potere mafioso”.
“Perché l’azione indipendente della magistratura viene vista con insofferenza. Il manovratore non vuole essere disturbato dal pm”.
Il potere politico si rafforza a discapito degli altri poteri. Non è un fenomeno solo italiano. “Basta guardare cosa succede negli Stati Uniti, dove i giudici che prendono decisioni non gradite al potere politico vengono arrestati”.
Reggio Emilia Procura di Reggio Emilia riforma della giustizia procuratore capo Calogero Paci Carlo Nordio riforma legge costituzionale











