BOLOGNA – In Emilia Romagna si differenzia tanto e bene. A dirlo sono i dati resi noti dalla Regione: nel 2019 la differenziata è arrivata a toccare in media il 71%, con oltre 2,1 milioni di tonnellate di rifiuti avviati a recupero: un netto salto in avanti di 3 punti rispetto all’anno precedente.
Una cifra che va già oltre gli obiettivi fissati al 2020 dal Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr), diversificati in base alle aree territoriali di appartenenza. Al traguardo con un anno di anticipo ben quattro capoluoghi di provincia, tutti collocati sopra il target del 70%: Ferrara all’86,2% seguita da Reggio Emilia con l’83,1%, Parma all’81,5% e Forlì al 74,2%. Incrementi si registrano anche nelle altre province: Rimini con il 69,7% di differenziata (+3,1%), Bologna col 65,7% (+1,9%), Forlì-Cesena col 65% – con l’incremento più elevato, dell’8,3% sul 2018 – e Ravenna col 59,3% (+3,5).
Rilevante il risultato di 101 Comuni (il 31% del totale) che hanno toccato o sono andati oltre quota 80%di differenziata; 23 (7%) hanno addirittura raggiunto o oltrepassato il 90%. Scende invece sotto alle 3 milioni di tonnellate la produzione totale dei rifiuti urbani, che sta facendo registrare una diminuzione di quasi l’1% rispetto al 2018. Calo record del 10% anche per l’indifferenziato residuo.
Ma cosa si ricicla e quanto? Secondo il report di viale Aldo Moro, nel 2019 vi è un miglioramento generalizzato: la percentuale maggiore di differenziata riguarda il verde (21,6%), la carta (18,2%) e l’umido (16%). Seguono vetro (8,7%), legno (8,3%) e plastica (8%); rifiuti da costruzione e demolizioni (4,5%) e ingombranti (4,4%); i cosiddetti “altri rifiuti” come acidi, batterie, farmaci, oli, vernici, (3,6%); rifiuti derivanti dallo spazzamento delle strade (2,9%); metalli (1,6%); Raee (1,3%) e compostaggio domestico (1,1%).
“Il 2019 si è chiuso con numeri record che portano l’Emilia Romagna sul podio delle Regioni più virtuose a livello nazionale – affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore all’Ambiente, Irene Priolo -Un risultato frutto prima di tutto dell’impegno dei cittadini giorno dopo giorno: è la prova della crescente consapevolezza diffusa sull’importanza di attuare la svolta green, che passa necessariamente anche dalle scelte e dai comportamenti quotidiani di ciascuno di noi”.
Al netto di quelle che saranno le conseguenze dell’emergenza Covid sulla produzione di rifiuti e la loro gestione, “continueremo a lavorare per estendere a tutti i Comuni la tariffazione puntuale – aggiunge la Priolo – I dati parlano chiaro: sugli 82 enti locali che già l’hanno applicata nel 2019, ben 62 registrano una raccolta differenziata dell’80% e hanno raggiunto il 90%. È questa la strada da seguire, ciascuno sarà chiamato a pagare per quanto butta e ciò farà crescere ulteriormente la separazione dei rifiuti: la tariffa puntale è una vera misura di equità e sostenibilità, sia sociale che ambientale”.