REGGIO EMILIA – I carabinieri forestali di Reggio hanno sequestrato, non solo nella nostra provincia, 8 tonnellate di materie prime per mangimi risultati scaduti e privi delle necessarie autorizzazioni per il commercio, oltre a due autocarri privi della necessaria autorizzazione al trasporto di rifiuti, e varia documentazione contabile e informatica. Questi i numeri della operazione “DolceAmaro”, che ha visto impegnati nella giornata di ieri 55 militari. Obiettivo della Procura era fare luce su una presunta gestione illecita di rifiuti alimentari.
Sono stati perquisiti i locali di 17 aziende, tra cui alcune multinazionali e aziende leader di settore, nelle province di Reggio, Milano, Brescia, Trieste, Udine, Venezia, Treviso, Torino, Cremona e Mantova. Secondo l’accusa i rifiuti speciali (non pericolosi) derivanti da industrie dolciarie e della panificazione del Nord Italia venivano ritirati da tre aziende reggiane e poi reimmessi illecitamente, “tramite articolati raggiri documentali, nel mercato della zootecnia, per la produzione di mangimi destinati all’alimentazione degli animali da reddito, e nelle centrali a biogas per la produzione di energia rinnovabile”.
Due aziende reggiane erano già finite in un’altra indagine sempre da parte del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale.
Tra i reati contestati agli indagati vi sono il trasporto e lo smaltimento di rifiuti speciali non autorizzato, la frode in commercio e il commercio di sostanze alimentari nocive.
Alle attività hanno inoltre partecipato i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Reggio, i quali hanno riscontrato la presenza di 2 lavoratori in nero e, di conseguenza, hanno emesso un provvedimento di sospensione attività imprenditoriale comminando una sanzione amministrativa di 10.800 euro.