REGGIO EMILIA – Qualcuno ha già trovato nella cassetta delle lettere una comunicazione che solitamente riceveva a primavera inoltrata: è la fattura di pagamento della prima rata della tariffa dei rifiuti, inviata da Iren. La scadenza indicata è il 31 marzo, in anticipo di tre mesi rispetto agli anni precedenti. Sta succedendo per i residenti del capoluogo, dove per ogni utenza viene registrato il numero conferimenti della frazione di rifiuto indifferenziata: dal 2022 la tariffa corrispettiva puntuale ha sostituito quello che era un tributo comunale.
“Abbiamo raddoppiato gli abitanti con questa forma di tariffazione e abbiamo chiesto l’anticipazione per riuscire a gestire le attività di tariffazione con una più adeguata pianificazione, dunque per motivi tecnici e organizzativi nostri, dobbiamo esaurire le fatturazioni entro il mese di maggio”, spiega Eleonora Costa, direttrice commerciale di Iren ambiente.
A Reggio, l’anticipo della scadenza è stato autorizzato dal Comune con una delibera di giunta. L’assessore ai tributi Lanfranco De Franco non rilascia al proposito dichiarazioni. Sparisce il modulo F24, la tariffa corrispettiva permette di pagare con un bollettino postale o tramite l’addebito sul conto corrente. “A fronte dell’anticipo di pagamento, la cosa positiva è che i cittadini pagheranno le tariffe del 2022 sulla prima rata. Le tariffe del 2023 non sono ancora state approvate”.
La prima rata copre il periodo gennaio – giugno. Sarà anticipato anche il pagamento della seconda rata, relativa al semestre luglio – dicembre, fissato per il 30 settembre. “Siamo disponibili ad ampliare le possibilità di rateizzazione. Siamo consapevoli che è un cambio di abitudini, non saremo inflessibili”.
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Nel frattempo monta la protesta. Sono state numerose le telefonate e le email giunte anche alla nostra redazione da parte di utenti sorpresi dalla novità e dall’anticipo del pagamento.
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