REGGIO EMILIA – Il tribunale amministrativo di Parma ha accolto il ricorso di quattro ex richiedenti asilo e annullato l’ingiunzione di pagamento nei loro confronti. Dopo aver superato i 6mila euro lordi di reddito annuo, erano stati esclusi dal percorso d’accoglienza.
‘Una richiesta sproporzionata ripetto alle condizioni economiche dei migranti, migranti che tra l’altro erano in assoluta buona fede’. Questa in sintesi la motivazione con cui il Tar di Parma ha accolto il ricorso dei primi quattro richiedenti asilo.
La Prefettura di Reggio nell’estate del 2021 aveva iniziato a controllare le situazioni dei migranti inseriti nei programmi d’accoglienza. La legge stabilisce infatti che chi ha un lavoro e un reddito superiore all’assegno sociale, che oggi è di circa 6 mila euro lordi annui, debba lasciare il programma per diventare autonomo. La stessa prefettura aveva individuato circa 200 persone ancora inserite nel percorso di accoglienza ma senza più averne il diritto e aveva emesso nei loro confronti un’ingiunzione di pagamento delle somme per loro versate.
In pratica chiedeva che gli venissero restituire somme fino a 30 mila euro. Ora il Tar ha annullato questa ingiunzione di pagamento per i primi quattro richiedenti asilo che avevano presentato ricorso, tramite lo studio dell’avvocato reggiano Angelo Russo. Lo stesso tribunale amministrativo aveva d’urgenza sospeso il provvedimento.
‘E’ stato riconosciuto il criterio di proporzionalità – spiega l’avvocato Russo – inoltre i migranti si sono comportati correttamente e hanno sempre comunicato alla cooperativa che li accoglieva la loro situazione reddituale, quindi è stata riconosciuta la loro buona fede’. I primi quattro che hanno ottenuto una risposta positiva dal Tar sono persone provenienti dall’Africa e accolte nel reggiano nel 2018. ‘E’ vero che ora hanno un lavoro e un permesso di soggionro regolare, ma all’inizio erano ancora richiedenti asilo – prosegue il legale – e con un reddito basso e i documenti non ancora in regola per loro era impossibile trovare un alloggio in affitto ed essere autonomi’. Lo studio dell’avvocato Russo segue in totale 28 migranti che hanno presentato ricorso al Tar e nei prossimi mesi dovrebbe arrivare la decisione anche per loro.
Esprimono soddisfazione per la sentenza i consiglieri comunali Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli: ‘Già nel dicembre 2021 avevamo fatto approvare al consiglio comunale un documento scritto con Città Migrante, e altre associazioni, coop e parrocchie impegnate sull’accoglienza – dicono – che chiedeva alla Prefettura di interrompere queste ingiunzioni di pagamento. Questa è una legge totalemente ingiusta, è assurdo pensare che con 5.900 euro una persona sia autonoma economicamente e che possa addirittura restituire i soldi per l’assistenza ricevuta con ingiunzioni anche da 30.000 euro.’
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