MODENA – Sono trascorsi 18 anni dall’omicidio di Marco Biagi. Il professore di diritto del lavoro dell’Università di Modena e Reggio morì in un agguato a Bologna sulla soglia di casa sua, a pochi passi dalle due torri, la sera del 19 marzo 2002. Rientrava in bicicletta dalla stazione di Bologna dopo una giornata di lavoro presso la facoltà modenese di economia. Era consulente del ministero del lavoro per le politiche occupazionali, da qualche tempo gli era stata tolta la scorta. Per il governo promosse la riforma del lavoro che da lui prese il nome e che diventò legge nel 2003.
Il rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro ha ricordato che è a partire dai fondamenti del suo pensiero che l’ateneo è impegnato affinché la fondazione che porta il suo nome sia un luogo in cui vengono privilegiati il confronto costruttivo e lo studio, con il fine di contribuire a preparare generazioni di giovani in grado di operare nella società con mente aperta e senza pregiudizi. Il rettore e il sindaco di Modena hanno deposto un cestino di fiori alla lapide che ricorda l’uccisione da parte dei terroristi del giuslavorista, avvenuta il 19 marzo 2002. Il primo cittadino Muzzarelli ha evidenziato l’importanza di continuare il lavoro di Biagi per affrontare le iniquità e le disparità sociali, tanto più dopo che l’emergenza sanitaria sarà superata. Cordoglio anche dai socialisti modenesi che in una nota sottolineano che la saggezza e la modernità di Biagi potranno essere ancora utili per dare risposte concrete a problemi sempre più complessi. A Bologna ieri la presidente del Consiglio comunale Luisa Guidone, in apertura dei lavori della seduta ordinaria, ha chiesto al Consiglio di osservare un minuto di silenzio.
Il ricordo di Marco Biagi, a 18 anni dalla scomparsa. VIDEO
19 marzo 2020Il rettore e il sindaco di Modena hanno deposto un cestino di fiori alla lapide che ricorda l’uccisione da parte dei terroristi. A Bologna un minuto di silenzio