REGGIO EMILIA – Oggi ricorre il 30° anniversario della morte del pedagogista e psicologo reggiano Loris Malaguzzi, il cui metodo educativo è diventato celebre nel mondo.
La più grande eredità dell’ideatore del Reggio Emilia Approach, diventato celebre nel mondo, è forse quella del dialogo: con i bambini, attorno ai bambini, sui bambini e sui loro linguaggi. Un’avventura educativa lunga una vita, quella di migliaia di educatori reggiani e la sua, terminata il 30 gennaio 1994. Aveva 73 anni, è morto improvvisamente.
“Un uomo di cultura, un intellettuale al tempo stesso visionario e concreto che ha saputo dare voce con intelligenza e grande innovazione ai diritti delle bambine e dei bambini più piccoli costruendo insieme all’intera comunità reggiana un’esperienza conosciuta e apprezzata nel mondo”, dice il direttore dell’Istituzione Nidi e scuole dell’infanzia Nando Rinaldi. Cambiano i contesti – all’epoca Reggio usciva dal secondo conflitto mondiale fortemente segnata sul piano economico e sociale – ma le sfide sono continue. “La più grande sfida oggi è dare risposta alle tante domande di accesso al nido, lo possiamo fare anche attraverso i fondi del Pnrr”, ha aggiunto Rinaldi.
Un obiettivo che va raggiunto ma anche gestito: attraverso la capacità di dialogo con il Governo, di reclutamento degli insegnanti, di confronto con l’università, ad esempio proponendo un biennio attraverso il quale anche chi esce dal triennio di Scienze dell’educazione sia abilitato all’insegnamento nelle scuole dell’infanzia. “Altrimenti, il problema del reclutamento mette a rischio il tema Pnrr che invece dobbiamo assolutamente cogliere”, ha concluso Rinaldi.
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