SUCCISO (Ventasso, Reggio Emilia) – C’erano una volta i campeggi cooperativi. Quelle esperienze di vita comune promosse dall’allora Federcoop (oggi Legacoop) che tra gli anni 50 e gli anni 80 hanno coinvolto migliaia di adolescenti e giovani, sono state, a livello di valori, fondamentali per lo sviluppo del sistema educativo reggiano conosciuto in tutto il mondo per i propri asili. Lo ha detto Carla Rinaldi, pedagogista e presidente della Fondazione Reggio Children in occasione dell’incontro “Il campeggio del futuro”, dedicato proprio a quel percorso e promosso a Succiso da Legacoop Emilia Ovest, Boorea e dalla Cooperativa di Comunità Valle dei Cavalieri. “E’ stata una delle più grandi occasioni di socialità e anche di democrazia”, le parole di Carla Rinaldi.

I campeggi organizzati da Federcoop coinvolgevano ogni estate circa 400 partecipanti di una fascia di età compresa tra i 10 e gli oltre 20 anni, e si svolgevano in località dell’Appennino tosco-emiliano, ma anche in Trentino e Valle d’Aosta. Sono stati una esperienza formativa ed educativa importante per intere generazioni: “La società cambiava fortemente, ma nel capeggio riusciva a pensarsi come un corpo collettivo”, spiega lo storico Antonio Canovi.
Una storia che è stata ripercorsa anche attraverso il racconto di chi quei periodi di vacanza li aveva trascorsi in prima persona portandosi dentro i valori del fare insieme, della socialità, della condivisione e dell’attenzione al bene collettivo.
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