FABBRICO (Reggio Emilia) – Il 27 febbraio non è mai una giornata banale a Fabbrico. Non lo è e non lo può essere, perché la storia impone di fermarsi e di riflettere. Non lo può essere a maggior ragione oggi, a 80 anni esatti di distanza dalla battaglia che, il 27 febbraio 1945, segnò un episodio centrale nella guerra di liberazione in Italia: lo scontro tra partigiani e militi della Brigata Nera. In quella circostanza trovarono la morte i partigiani Leo Morellini, Piero Foroni, Luigi Bosatelli oltre a Genesio Corgini, uno dei 22 ostaggi presi dai fascisti.
Per permettere a quante più persone di prendere parte alla cerimonia di commemorazione, come sempre le aziende sono rimaste chiuse in paese, al pari delle scuole.
Le iniziative nel comune medaglia di bronzo al valor militare per la Resistenza si sono aperte con la camminata verso i monumenti ai caduti di Vittorio Veneto e alle staffette partigiane. Poi, ha preso la parola Antonio Balsamo, sostituto procuratore generale presso la Cassazione. Presente, ovviamente, anche la sezione fabbricese dell’Anpi, rappresentata da un’emozionata.
Protagonisti della mattinata, ma non solo, i bambini e i ragazzi delle scuole che, con i canti preparati in classe, hanno reso omaggio al sacrificio di quei giovani 80 anni fa.
Infine, come ogni anno, una delegazione del Centro Studi Italia e dell’Unione Combattenti della Repubblica Sociale Italiana si è ritrovata a Villa Ferretti per un suo omaggio ai militari della Rsi caduti quel giorno, tra cui Dante Scolari.