CORREGGIO (Reggio Emilia) – Colpivano in tutte le province italiane, compresa la nostra. Il modus operandi, sempre il medesimo: inserzioni esca sui siti di annunci dove venivano messi in vendita prevalentemente autoricambi o smartphone, che poi non venivano spediti all’acquirente.
Gli introiti delle truffe venivano poi indirizzati su un carta prepagata “madre” e, da lì, riciclati attraverso la ricarica di altre carte intestate a persone compiacenti e, talvolta, a parenti del tutto estranei. In questo modo una decina di persone sono state raggirate dalla banda, che in un mese circa ha introitato oltre 10mila euro. A scoprirlo i carabinieri di Correggio cui si è rivolto, lo scorso gennaio, un 47enne del paese raggirato dai malviventi che sono stati denunciati.
Si tratta di tre catanesi, tutti con precedenti specifici e non solo. In particolare, un 39enne era l’autore materiale delle truffe, la complice una 42enne che aveva fittiziamente intestata la scheda del telefono da cui partivano le chiamate alle vittime; un 39enne era intestatario, invece, della carta prepagata “madre”: era lui che si occupava di smistare gli introiti su prepagate “pulite”. I tre sono tutti accusati a vario titolo di concorso in truffa aggravata e riciclaggio.
Le truffe per ora accertate, secondo i militari, non sarebbero che la punta d’iceberg: potrebbero infatti essere un centinaio gli internauti raggirati.