REGGIO EMILIA – Una vicenda davvero curiosa, ma per lui fonte di ovvia preoccupazione quella occorsa a Pietro Fanticini, che ha scritto una lettera alla redazione per segnalarla.
“Ho contattato nei giorni scorsi il mio medico per farmi prescrivere alcuni farmaci – racconta – e ho scoperto, non riuscendo il dottore a farmi le ricette, una cosa curiosa: sono deceduto lo scorso anno.
Tramite il commercialista ho provveduto a verificare presso l’Agenzia delle Entrate la mia posizione: niente da fare. Sono morto.
Da quando l’ho scoperto mia moglie Franca, ormai vedova, piange singhiozzando sul divano di fianco a me mentre mi ricorda i 55 anni passati insieme. I miei figli, tramite whatsapp, mi chiedono la consistenza dei beni lasciati in eredità. Il mio medico è disperato perché ha un paziente in meno. Devo ancora capire se l’Inps mi bloccherà la pensione. Spero solo che l’Agenzia delle Entrate smetta di farmi pagare tasse e imposte, visto che mi hanno dato per morto”.
Fanticini, che alla sua missiva allega anche il documento dell’Agenzia delle entrate che ne attesta la “dipartita”, usa la chiave dell’ironia, il che gli fa onore, ma ovviamente le ricadute di questo disguido potrebbero essere pesanti: “Trovo piuttosto grave e degno della Libera Repubblica dello Stato di Bananas che nel 2023 un cittadino venga dichiarato deceduto senza alcun controllo e sulla base esclusiva di nome e cognome: purtroppo è morto un mio omonimo (deceduto appunto il 2 dicembre 2022, come riportato sul documento dell’Agenzia delle entrate, ndr). I costi per la mia resurrezione presso anagrafe, servizio sanitario nazionale, Agenzia delle entrate, Inps chi li sosterrà? Sarà possibile infondermi nuova linfa vitale in tempi strettissimi o dovrò sottopormi a visita medico-legale per accertare la mia esistenza in vita?”.
A tal riguardo, la direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate ha reso noto che “il caso si è verificato perché un notaio ha inserito il codice fiscale del signor Pietro Fanticini al posto di quello di un altro contribuente, omonimo, in sede di dichiarazione di successione di quest’ultimo. A seguito della segnalazione, l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia ha corretto l’errore e ha contattato il professionista, che ha conseguentemente trasmesso la dichiarazione di successione con il codice fiscale giusto. L’ufficio ha quindi provveduto ad annullare la successione errata e a comunicare al contribuente la soluzione del caso”.