NOVELLARA (Reggio Emilia) – All’interno della rocca, questa mattina, si è svolto un convegno con al centro le indagini sulla scomparsa della 18enne pakistana, Saman Abbas. All’incontro ha preso parte anche Rino Sciuto, luogotenente in congedo dei carabinieri del Ros che nella sua carriera si è occupato di crimini violenti.
“Ho vissuto il caso da esterno, alla stregua di quello di Roberta Ragusa – le sue parole – Tutti questi uomini impegnati in queste ricerche, con il caldo, i cani, ricerche che non hanno portato a nulla”. Nel caso dell’imprenditrice toscana, sparita dal 2012, è stato condannato il marito in via definitiva per omicidio e occultamento del suo cadavere. La vicenda di Saman è più recente e gli inquirenti sono ancora nella fase delle indagini preliminari. In comune un cadavere che non si trova: “A volte – ha aggiunto Sciuto – chi compie questi gesti ha molta fortuna. Stamattina, in macchina, mi sono reso conto di quanto sia grande la campagna reggiana e di come sia difficile fare ricerche metro per metro. Magari ci siamo passati a pochi centimetri da Roberta Ragusa e non l’abbiamo trovata, ma io so, insieme ai miei colleghi, che abbiamo fatto il nostro lavoro bene”.
Così come è stato fatto tutto il possibile anche a Novellara, dove tra le serre dell’azienda agricola Bartoli in cui lavoravano gli Abbas, le ricerche sono state sospese a luglio. “Credo che ci siano delle difficoltà contingenti – ha concluso Sciuto – che la procura abbia trovato difficoltà e ritenuto opportuno fermarle. Per come sono fatto, ancora oggi andrei a cercare Roberta Ragusa e mi piacerebbe fare le ricerche di Saman perché sono cose che ti rimangono dentro”.
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