CASALGRANDE (Reggio Emilia) – La Basilica di San Bartolomeo Apostolo a Casalgrande è tornata ai suoi antichi splendori e,
soprattutto, è stata restituita alla piena fruizione della comunità. A sottolineare la solennità di questo momento di grande valore civile e religioso, alla cerimonia di riapertura hanno preso parte il sindaco Giuseppe Daviddi, l’intera amministrazione comunale, le autorità civili, militari e religiose. Particolarmente significativa la presenza di monsignor Giacomo Morandi, vescovo della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, che ha celebrato la prima Messa nel giorno della riapertura della Basilica.
La Basilica era stata gravemente lesionata dal sisma del 2011, ed è stata completamente recuperata e riportata alla sua originaria bellezza grazie agli interventi di consolidamento strutturale, realizzati in anni passati, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, e, negli ultimi tempi, grazie all’impulso dell’amministrazione comunale, di don Carlo Castellini, parroco dell’Unità Pastorale Maria, Regina della Pace e all’impegno di numerosi volontari, che con competenza e professionalità hanno reso possibile la riapertura e la piena fruibilità dell’edificio.
“Quello di oggi – ha detto Daviddi – è un giorno che segna in modo indelebile la storia della nostra comunità: la chiesa di San Bartolomeo Apostolo torna a splendere e a vivere. Un gruppo di volontari straordinari che, ciascuno con le proprie professionalità, ha dedicato tempo, energie e fatica, lavorando con passione e senso di appartenenza. Sono loro che hanno reso possibile ciò che oggi possiamo ammirare. A ciascuno di loro va il mio ringraziamento più sincero e più profondo.
Consentitemi ora una riflessione personale, che nasce dal ruolo laico che ricopro come Sindaco di Casalgrande: ciò che abbiamo realizzato oggi va ben oltre la dimensione religiosa. Si inserisce nel più ampio impegno dell’amministrazione per valorizzare il nostro territorio, recuperando e rendendo nuovamente fruibili gli edifici storici che rappresentano l’identità, la memoria e la bellezza della nostra comunità”.
















