CORREGGIO (Reggio Emilia) – Correggio adesso trema e guarda con preoccupazione a quanto accaduto a Masi Torello, in provincia di Ferrara, dove la Regal Rexnord ha spedito via mail 77 lettere di licenziamento ad altrettanti dipendenti e annunciato la chiusura dell’azienda. Una mazzata arrivata inaspettata per il piccolo centro dove la multinazionale con sede negli Stati Uniti e specializzata nel campo delle catene e nastri trasportatori per l’industria alimentare, ha una delle sue sedi produttive.
Un’altra è appunto nella zona industriale di Correggio, in via dell’Industria e che occupa circa 140 dipendenti. L’azienda era stata fondata nel 1968 dai due soci Tonino Mariani e Tienno Bettati da cui il primo nome Marbett, nel 1994 viene ceduta agli americani e diventa parte di Rexnord che oltre a Ferrara e Correggio ha una sede a Milano. Il fatturato per lo stabilimento correggese Rexnord Flattop Europe nel 2022 era di oltre 41 milioni di euro con un leggero calo rispetto all’anno precedente e un mercato che guardava soprattutto all’Italia e all’Europa.
Martedì un’assemblea sindacale per fare il punto e capire cosa potrà accadere in terra reggiana, sulla vicenda interviene la Filctem Cgil di Reggio che con la rsu aziendale, esprime solidarietà ai lavoratori di Ferrara ‘licenziati nel modo più disumano e prepotente cioè senza alcun confronto con i rappresentanti dei lavoratori’. Il sindacato ricorda il modus operandi della società americana che già nel 2015, nel 2017 e anche nel 2018 comunicò unilateralmente il licenziamento di alcuni lavoratori e che portò alla proclamazione di scioperi e presidi davanti alla sede reggiana. Alla base dei licenziamenti delle ultime ore ci sarebbe la volontà di delocalizzare la produzione in India e Cina.
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