REGGIO EMILIA – Approda a Roma il caso dell’insegnante di Lettere del liceo scientifico “Moro” che mercoledì, in classe, ha diffuso tra i propri alunni volantini revisionisti nei confronti della Resistenza. La deputata Pd Ilenia Malavasi ha annunciato l’intenzione di presentare una interrogazione al ministro dell’Istruzione, Valditara. Oggi abbiamo raccolto la testimonianza di un collega della docente.
“L’ho presa da parte e le ho detto: ‘cosa mi hai procurato’?”. Il professor Daniele Castellari è uno storico docente del liceo scientifico cittadino, insegna Lettere e con la chiusura di questo anno scolastico termina anche la propria carriera perché va in pensione, così come si appresta ad andare in pensione, con il “botto” potremmo dire, la collega che ha scatenato la bufera dopo che mercoledì ha distribuito ai propri alunni due volantini, uno che definisce la Resistenza una invenzione e l’altro che critica l’Agenda Europea 2030 sostenendo, ad esempio, che sul fronte della salute uno degli obiettivi reali siano le vaccinazioni forzate.
Il dirigente scolastico Daniele Cenini ha avviato una indagine interna, mentre tra gli altri insegnanti emerge una certa irritazione per l’accaduto. “Il materiale sull’agenda 2030 è pacchiano, quello sulle staffetta partigiane è grottesco”, dice Castellari. La docente al centro del caso, con i colleghi ha cercato di spiegare il proprio gesto? “Lei sostiene di avere fatto una operazione critica di pensiero libero”.
Ma si è trattato di un episodio isolato oppure l’insegnante all’interno della scuola era nota per posizioni quanto meno discutibili? Nessuno ha voglia di parlarne al microfono, ma c’è chi riferisce che la professoressa negli ultimi anni fosse solita non risparmiare esternazioni sia molto connotate politicamente, a destra, sia molto critiche nei confronti delle misure anti Covid. Il prof. Castellari preferisce non commentare, ma fa trasparire un certo imbarazzo. Certo, per l’istituto Moro è un duro colpo: “In città è noto come il Moro sia una scuola molto in testa a certe invenzioni, qui quando non c’era ancora l’educazione civica delle insegnanti si inventarono l’educazione alla cittadinanza e alla Costituzione”, ricorda Castellari.
liceo moro reggio emilia Reggio Emilia revisionismo storico caso moro professoressa moro partigiani