REGGIO EMILIA – Gli interventi più rilevanti sono quelli del Santa Maria Nuova e di Guastalla, i due ospedali Covid della provincia, dove il percorso della persona che entra come sospetta positiva deve prevedere anche il ricovero. A Castelnovo Monti, Scandiano, Montecchio e Correggio il paziente a cui viene diagnosticato il Covid deve poi essere trasferito.
Per tutti i pronto soccorso, però, i lavori hanno un unico obiettivo: separare già dalla camera calda i percorsi dei sospetti. Significa ampliare i locali e potenziare gli impianti di ricambio dell’aria. Al Santa Maria Nuova saranno investiti 2 milioni e 500mila euro, destinati soprattutto al pronto soccorso pediatrico. Anche a Guastalla la riorganizzazione provvisoria messa in campo la scorsa primavera diventerà strutturale. “E’ previsto un investimento di un milione e mezzo di euro – ha detto Camilla Verona, sindaco di Guastalla – e penso che sia molto importante evidenziare che questi lavori, finita la pandemia, diventeranno un’area di osservazione per le persone che accedono al pronto soccorso. Servirà per sveltire l’accesso dei nostri cittadini”.
Al Sant’Anna sono previsti interventi per 735mila euro, mentre il “Franchini” di Montecchio punta a riaprire il reparto di emergenza nelle ore notturne con lavori di importo pari a 800mila euro. Infine, i due pronto soccorso chiusi dall’inizio dell’emergenza, ormai un anno fa: i nuovi spazi riorganizzati del “Magati” di Scandiano potranno riaprire in sicurezza entro l’autunno grazie a un investimento di 1 milione e 300mila euro. “A Correggio verrà invece fatto un investimento di 1 milione e 250mila euro, con il cantiere che dovrebbe partire a marzo e si dovrebbe concludere in agosto”, ha reso noto il sindaco Ilenia Malavasi.
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