REGGIO EMILIA – Piscine con l’acqua alla gola. Chiudere un giorno, domenica 6 febbraio, in segno di protesta, con la speranza di non dovere chiudere per sempre perché le difficoltà ora sono davvero troppe. L’obiettivo è di richiamare l’attenzione delle istituzioni e anche dell’opinione pubblica sullo stato di crisi del settore, già fortemente penalizzato dall’emergenza sanitaria e ora alle prese con i super rincari energetici.
Una iniziativa nazionale a cui aderiranno anche gran parte delle piscine del Reggiano. Ai Tg Reggio le parole del presidente di Coopernuoto, realtà che gestisce le strutture di Novellara e Correggio e molte altre in Emilia Romagna, Gianluca Gualdi: “Dall’inizio della stagione abbiamo registrato un calo del 40% degli accessi e del 35% per l’attività corsistica”. Al calo degli accessi si aggiungono i costi energetici, come dicevamo, sempre più pesanti: “Stiamo parlando di aumenti anche del 50%”, ha detto Gualdi.
Il settore chiede al Governo sostegni economici strutturali, di lungo periodo, non estemporanei: “Se l’esecutivo tiene, come dice, davvero allo sport e al suo valore socio-educativo, allora è ora che ci stia vicino e che lo dimostri”, ha concluso Gualdi.
Altre realtà che gestiscono piscine in provincia, come Kinema e Nuova Sportiva, sono sulla stessa lunghezza d’onda: “Tutti i settori si lamentano per chiusure, protocolli e aumento delle tariffe, ma il nostro settore è differente – Gestiamo impianti in concessione pubblica e siamo vincolati da contratti che prevedono tariffe imposte e obblighi di apertura a cui non possiamo sottrarci. Mentre un albergatore o un ristoratore può decidere di chiudere o aumentare i prezzi, noi siamo tenuti a non farlo per legge. Se a questo aggiungiamo che la maggior parte delle gestioni sono svolte da soggetti di carattere associativo come società, associazioni o enti di promozione sportiva, che hanno investito mettendo a rischio del capitale senza una finalità di lucro, si può comprendere che non è a rischio solo un settore, ma il tessuto associativo sportivo e il benessere di migliaia di utenti, dipendenti e collaboratori”.
Reggio Emilia caro bollette emergenza coronavirus sciopero piscine reggiane












