REGGIO EMILIA – Retromarcia del commissario giudiziale di Vismara Franco Cadoppi. Il commercialista reggiano ha rettificato alcuni passaggi del rendiconto finale depositato in Tribunale, nei quali accusava Unicredit e Intesa Sanpaolo di aver ostacolato il concordato preventivo di Vismara. In una nota diffusa oggi, Cadoppi precisa che Unicredit è stata citata “per un mero errore”. Più in generale, aggiunge, “il concordato di Vismara è stato omologato nel pieno rispetto delle regole, da parte di tutti i soggetti coinvolti”.
Cadoppi ha corretto il tiro anche rispetto alla proposta di Bonterre per Ferrarini, smentendo di avere affermato che “il piano Bonterre prevede l’esubero della produzione di Vismara”, come sostenuto dai delegati sindacali Cisl e Uil di Ferrarini. Dalle mie parole, ha detto il commissario giudiziale, “sono state fatte discendere conclusioni non corrette e non veritiere”. Cadoppi ha quindi ritirato la prima versione del rendiconto e l’ha sostituita con una nuova.
Le precisazioni del commissario giudiziale Franco Cadoppi
(versione integrale)
Le notizie diffuse da alcune testate giornalistiche (anche on line) a seguito della prima versione del rendiconto da me depositato in data 30 aprile 2021 nella procedura di concordato preventivo di Vismara spa, mi impongono alcune precisazioni e rettifiche. Precisazione e rettifiche finalizzate, in primo luogo, a correggere alcune informazioni inesatte da me riportate nel documento e, in secondo luogo, a fare chiarezza su alcune mie frasi (evidentemente mal formulate) dalle quali sono state fatte discendere conclusioni non corrette e non veritiere.
In primo luogo, preciso che UNICREDIT s.p.a. è stata citata nel rendiconto per un mero errore. Tale soggetto non ha svolto alcun ruolo nel concordato Vismara se non quello di mera creditrice, e – a differenza di altri istituti bancari – non ha formulato richieste e/o proposto reclami in tale concordato, nel quale ho svolto il ruolo di commissario giudiziale, confrontandomi anche con le richieste di accesso agli atti, ed altre, avanzate da alcuni istituti bancari. Il concordato di Vismara è stato poi omologato nel pieno rispetto delle regole, da parte di tutti i soggetti coinvolti.
In secondo luogo – visto il travisamento, operato da alcuni, del significato di certe frasi riportate nel rendiconto del 30 aprile scorso – segnalo che l’unico obiettivo che intendevo perseguire con tali frasi era quello di ricordare ai creditori destinatari che le sorti del concordato Vismara restano legate, a mio avviso, a quelle del concordato Ferrarini, rispetto al quale concordato sono e resto estraneo.
Dopo essermi accorto che il rendiconto di cui sopra conteneva frasi ed affermazioni esorbitanti rispetto all’oggetto e ai fini del rendiconto stesso, in grado di essere male interpretate e strumentalizzate in danno dei soggetti ivi menzionati, ho quindi proceduto alla sua sostituzione con un nuovo rendiconto che ho già depositato in Tribunale e che verrà a breve comunicato ai creditori di Vismara.
Per quel che mi riguarda, smentisco – perché non è vero – quanto si legge su alcuni mezzi di informazione, ossia, in particolare, che ” le due principali banche italiane si sono adoperate ‘con ogni mezzo ed in ogni occasione’ per il fallimento di Vismara, con la conseguente messa sulla strada di 164 persone”. Tant’è che ciò non è accaduto ed attualmente Vismara prosegue nella sua attività. E neppure è vero – così come non è mai stata mia intenzione affermarlo – che “il piano Bonterre prevede l’esubero della produzione di Vismara” o che “il piano Bonterre non garantisce il mantenimento dei posti di lavoro, ma lo considera una conseguenza diretta e trascurabile per l’aggiudicazione del concordato Ferrarini”.
Ho già reso edotti dell’accaduto sia il Tribunale sia il commissario del concordato Ferrarini, rispetto al quale – ripeto – sono e resto estraneo.
Mi spiace per gli equivoci che si sono generati.
Franco Cadoppi