REGGIO EMILIA – “Cittadini e cittadine questi sono i miei gioielli”. L’annuncio di Annarella Giudici, apre le danze della serata tributo alla storia di un gruppo che si è sciolto 33 anni fa e che da allora non ha più calcato un palcoscenico. Secondo i puristi dell’epoca i Cccp erano teatro e non musica. La band, in occasione della loro reunion, non si è risparmiata, ha scaldato il pubblico di un Valli da tutto esaurito. “Teatri vuoti e inutili potrebbero affollarsi se tu ti proponessi di recitare te”, il testo, profetico, di Emilia Paranoica.
Nessuna nudità da parte di Fatur, l’artista del popolo, parte integrante, assieme alla benemerita soubrette, dell’estetica del gruppo. D’altra parte, seppur punkettone, di gran galà si tratta. Tant’è che in smoking si presentano all’inizio dello spettacolo sia il ballerino trasformista che Giovanni Lindo Ferretti.
Alla canzone dedicata ad Annarella segue il dibattito, con Daria Bignardi, che riavvolge la moviola, partendo dall’incontro avvenuto a Berlino nel 1981 tra Massimo Zamboni e colui che diventerà la voce dei Cccp. Una scintilla scoccata con la compicità dello stato febbrile del futuro cantante.
Pietre miliari suonate dal vivo, un monologo di Andrea Scanzi sull’autenticità di un’esperienza unica di punk italilano filosovietico, ma anche video inediti come un’estratto del docufilm, in uscita a novembre, sul concerto a Mosca dei Fedeli alla linea. Tutto questo nella scaletta di uno spettacolo i cui biglietti erano andati polverizzati in una manciata di minuti.
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