NOVELLARA (Reggio Emilia) – La spada di Damocle pende dal 2015 e nei prossimi mesi potrebbe essere pronta a cadere sulla testa delle aziende specializzate in dispositivi medici. Tra queste, a Novellara, c’è la Quattro Medica.
Edmondo Ghelfi, amministratore delegato, non si trova d’accordo con la decisione della Corte di Cassazione che potenzialmente consente ora alla Regione di andare a battere cassa presso le ditte fornitrici. Il meccanismo, lo aveva introdotto il governo Renzi al fine di ripianare il superamento del tetto di spesa regionale relativo agli acquisti del quadriennio 2015-2018. La Consulta ha considerato come lecita quella norma, dichiarando non fondate le questioni di illegittimità costituzionale sollevate dal Tar del Lazio. Per la piccola azienda novellarese, che conta un paio di dipendenti e cinque agenti, potrebbe voler dire restituire oltre 200mila euro.
Il salasso è stato mitigato, ovvero dimezzato, dall’attuale governo. La migliore delle ipotesi è che un nuovo intervento da parte dell’esecutivo porti all’azzeramento. La peggiore consiste invece nella continuazione del contributo, applicato anche agli ultimi anni.
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