REGGIO EMILIA – La politica, anche la scombiccherata, smemorata, impalpabile politica di oggi, ha le sue leggi non scritte. Ce lo ricorda la curiosa vicenda della candidatura alle elezioni regionali offerta dai Verdi reggiani a Fabrizio Aguzzoli.
Per il capogruppo di Coalizione Civica in Sala del Tricolore era pronto – sembrava – il posto di capolista di Alleanza Verdi e sinistra nella circoscrizione di Reggio. Ma l’esecutivo regionale dei Verdi ha bocciato la candidatura, per cui non se ne farà nulla.
Aguzzoli ha commentato a Tg Reggio che la sua candidatura è stata osteggiata perché civica e indipendente e ha aggiunto che l’importante è restare coerenti. Ma non voleva fare l’alleato del centrosinistra a Bologna e l’opposizione al centrosinistra a Reggio? Più che la condotta del capogruppo di Coalizione Civica, però, meraviglia quella dei Verdi reggiani: perché presentare come capolista a Reggio per le Regionali qualcuno che pochi mesi fa era avversario di Marco Massari alle Comunali e che ha tutta l’intenzione di continuare a fare l’opposizione al centrosinistra?
Forse si vuole mandare a dire al sindaco che i Verdi sono con un piede dentro e un piede fuori, un po’ al governo e un po’ all’opposizione. O forse, più che con le sottigliezze della politica, abbiamo a che fare con una certa dose di approssimazione.
La replica di Duilio Cangiari (Europa Verde)
Egregio Direttore forse è stato male informato oppure anche lei cade nell’approssimazione di cui ci accusa o semplicemente era distratto.
Le ricordiamo che la candidatura di Aguzzoli era il frutto di un ragionamento politico volto ad allargare il campo a sostegno del centrosinistra in Regione, e non solo, come ampiamente spiegato ai microfoni di Telereggio il 13 settembre scorso. Nessun segnale ambiguo visto che in tutta la regione si apre a civici, che nell’ultima tornata elettorale, si sono anche contrapposti ai candidati sindaci a targa PD. Le facciamo notare, a proposito della domanda sul come appoggiare in Regione la maggioranza stando all’opposizione in Comune, che a Parma i Verdi sono all’opposizione, così come a Bologna ed anche a Piacenza.
La vera approssimazione, o peggio, è di altri che non riescono a concepire e capire il significato di un processo politico di apertura a contenuti, espressi da una parte di elettorato di centro sinistra, che non si riconosce più nelle proposte asfittiche tradizionali.
Vogliamo lasciarlo perdere o ci interessa quel mondo? A noi interessa.
Ricordiamo che la nostra proposta aveva trovato grande condivisione e interesse anche in Regione e a diversi livelli sia politici che amministrativi, ma evidentemente non tutti, a diverse latitudini, ne hanno colto la valenza.
Viene da chiedersi il perché i civici solo a Reggio non vanno bene… misteri della politica reggiana…
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