REGGIOLO (Reggio Emilia) – La scossa delle 4.04 del 20 maggio 2012, di magnitudo 5.9 della scala Richter, è un ricordo ancora forte. Quella del 29 maggio delle 9, di magnitudo 5.8, è una cicatrice: la paura, i crolli, i calcinacci, l’angoscia nel pensare al futuro. Reggiolo è stato il paese più colpito dal sisma del maggio del 2012. E’ partito da lì, il Comune, nel raccontare in un video questi ultimi dieci anni.
Tra le varie testimonianze, anche quella del sindaco di allora Barbara Bernardelli: dalla tendopoli al campo sportivo al drammatico provvedimento di instaurare la zona rossa nel centro del paese. La storia di Reggiolo è quella di una comunità che si è rimboccata le maniche da subito, per non fare sentire nessuno solo e per ricreare un paese ancora più bello. Grazie anche al sostegno della Regione, oggi sono stati rimessi a nuovo palazzo Sartoretti, parte del teatro, tutte le scuole, i centri civici e le palestre. Circa 250 milioni i finanziamenti arrivati e destinati anche alle abitazioni private e alle attività produttive. La prima inaugurazione, quella di piazza Martiri.
“Questi dieci anni hanno voluto dire anche ripensare a un’idea di città e soprattutto di comunità – le parole del sindaco Roberto Angeli – Si sono costruite e rafforzate importanti realtà associative, che sono diventate fondamentali per tenere vivo il paese. Si sono realizzati eventi e manifestazioni e tutto questo ha accompagnato l’inaugurazione delle abitazioni private e le attività commerciali che hanno ritrovato i loro spazi. Reggiolo, oggi, è un paese nuovo e il risultato della ricostruzione, supportata dalla Regione e dai numerosi donatori, è motivo di orgoglio per la nostra comunità”.
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