REGGIOLO (Reggio Emilia) – L’intervento di 118 e vigili del fuoco è avvenuto poco dopo le 23: siamo in via Gonzaga al civico 2, in una zona periferica a nord del centro del paese. Qui, in un’abitazione indipendente una famiglia di origini marocchine di cinque persone, padre, madre e tre figli, è rimasta intossicata dalle esalazioni di monossido di carbonio. Sono stati tutti trasferiti in ambulanza all’ospedale di Fidenza per il trattamento in camera iperbarica.
A chiamare il 118 è stata la donna: lei e i tre figli hanno riportato conseguenze lievi e per loro le cure ossigenoterapie sono state quelle di base. Più gravi le condizioni dell’uomo, giunto in codice rosso e sottoposto a un trattamento più prolungato. A operare sul posto sono stati gli uomini del 115 giunti da Guastalla.
Sono in fase di accertamento le cause che hanno portato all’intossicazione. Secondo una prima ricostruzione, le esalazioni sarebbero state originate da un guasto alla caldaia dell’abitazione, impianto che a quanto risulta era stato sostituito recentemente.
Pochi giorni fa un episodio di intossicazione si era verificata a Fabbrico, dove cinque persone erano state colte da malore durante una grigliata allestita nel garage di una abitazione: una donna e una ragazzina erano state sottoposte al trattamento in camera iperbarica. Il monossido è un gas incolore, inodore, insapore, non irritante e altamente tossico per l’organismo. Queste caratteristiche lo rendono non avvertibile dai nostri sensi, quindi estremamente pericoloso.
Quella da monossido di carbonio è la causa di morte più diffusa tra gli avvelenamenti. I primi sintomi che compaiono sono cefalea, nausea, vertigini. Quando l’intossicazione è più grave, si arriva alla perdita di coscienza e successivamente al decesso.
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