REGGIOLO (Reggio Emilia) – Fumata bianca. Comer ha accettato la maggior parte delle richieste che erano state avanzate da lavoratori e sindacati che hanno, consequenzialmente, fatto rientrare lo stato di agitazione che era stato aperto dopo che l’azienda reggiolese aveva fatto pervenire le convocazioni per un rientro al lavoro dal 6 aprile per il 30% dei suoi dipendenti.
Venerdì scorso la direzione di Comer aveva comunicato che avrebbe erogato lo stipendio il 9 aprile e non il 17, come inizialmente comunicato. Inoltre, lunedì gli operai hanno trovato gli spogliatoi aperti e la possibilità di cambiarsi, come da settimane chiedevano, dopo che l’azienda ne aveva limitato l’uso ai soli servizi igienici. Infine, nella giornata di ieri l’incontro tra rappresentanti sindacali e direzione del personale ha portato al riconoscimento della maturazione piena dei ratei di ferie, permessi e tredicesima per la cassa integrazione di marzo e aprile.
“Nell’incontro con l’azienda – hanno reso noto i sindacati – è stato chiesto alla direzione di mettere i lavoratori a conoscenza delle motivazioni del ‘parere favorevole alla ripresa lavorativa ottenuta dalla Prefettura’ e comunicata a Rsu e al sindacato il 2 aprile. La direzione ha spiegato che non esiste un’autorizzazione esplicita, ma ha chiarito che la Prefettura per il momento ‘si sta avvalendo del silenzio/assenso’ come previsto dalla legge e, quindi, è tutto conforme a norma”.
Per ridurre al massimo il rischio contagio, i sindacati hanno chiesto di effettuare una riduzione di orario giornaliera, integrata dalla cassa integrazione, per anticipare l’uscita del primo turno e posticipare l’ingresso del secondo turno. Molte aziende si stanno organizzando in questo senso per evitare che il cambio turno vanifichi gli sforzi profusi da parte di tutti per ridurre i contatti e quindi il rischio di contagio. Su questo tema la Direzione si è presa un po’ di tempo per valutarne la possibilità.













