REGGIOLO (Reggio Emilia) – Una storia con un copione purtroppo visto più volte. Una coppia che chiude e lui che non accetta la fine della relazione avvenuta a gennaio e si rende così responsabile di una serie di condotte persecutorie nei confronti della ex tanto da provocare in lei uno stato di ansia, di paura e il fondato timore per la propria incolumità.
Condotte persecutorie che un 38enne ha mantenuto per circa quattro mesi tanto che la ex, sempre più spaventata, decide di rivolgersi ai carabinieri di Reggiolo. Ai militari ha ricostruito i comportamenti dell’uomo che avrebbe iniziato a inviarle quotidianamente e ripetutamente messaggi telefonici o tramite piattaforme social anche con profili falsi, minacciando di pubblicare sue foto intime, ad appostarsi nei luoghi frequentati dalla donna, a pedinarla, a lasciare lettere, palloncini a forma di cuore, fiori sull’autovettura o nei pressi dell’abitazione, inviandole anche messaggi di questo tenore “pensi di risolvere? il coltello taglia a due lati”, “se non mi rispondi te ne pentirai” ,“io ho già perso, quindi non ho più nulla da perdere”.
In seguito agli accertamenti la Procura reggiana ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo del divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna mantenendo una distanza di almeno 2500 metri, e il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo, anche indirettamente con la vittima. disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico.
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