REGGIOLO (Reggio Emilia) – Si trovano al civico 201 di via Guastalla a Brugneto di Reggiolo dieci abitazioni, nello specifico otto appartamenti e due villette a schiera, sequestrate, come primo passo verso la confisca definitiva, il 2 febbraio dell’anno scorso, quando la Direzione Investigativa Antimafia ha dato il via alla sottrazione di un insieme di beni, per un valore complessivo di 10 milioni di euro, tra auto, conti correnti e appunto immobili. Tutti riconducibili all’imprenditore edile Giuseppe Iaquinta, condannato in via definitiva a tredici anni per associazione mafiosa, nell’ambito del processo Aemilia. Sue erano anche le case nella frazione di Brugneto, a cinque minuti di auto dal centro di Reggiolo, realizzate nel 2011 e da allora mai abitate.
“Il protocollo di intenti stipulato ci ha dato la possibilità di mettere a disposizione della collettività questi immobili”, spiega il sindaco Roberto Angeli. E’ di 420 euro il canone per gli appartamenti, 680 per le maisonette, calmierati grazie al contributo di 150 euro stanziato dal Comune.
La gestione è in capo all’amministratore giudiziario. In tempi celeri ha preso forma un’iniziativa dal carattere inedito.
Reggiolo: in affitto calmierato ai nuovi residenti le case tolte alla ‘Ndrangheta. VIDEO
15 aprile 2023A disposizione dieci abitazioni riconducibili a Giuseppe Iaquinta, l’imprenditore edile condannato per associazione mafiosa nel processo Aemilia. Immobili sequestrati poco più di anno fa dalla Dia













