REGGIO EMILIA – Per gli automobilisti sono un incubo; per pedoni, ciclisti e residenti esasperati dal mancato rispetto dei limiti di velocità, l’ultima speranza; per molti comuni uno dei pochi modi efficaci per combattere l’incidentalità e le morti sulle strade, ma anche per fare cassa e avere risorse da investire sulla sicurezza stradale. Gli autovelox dividono gli italiani e fanno discutere. Per questo il Mit ha deciso di avviare un censimento che consenta di avere finalmente una mappa certa di tutti quelli autorizzati, omologati e funzionanti.
In risposta all’allarme lanciato dal Condacons sul possibile spegnimento di tutti gli autovelox a partire dal prossimo 18 ottobre, nel caso non fosse stata avviata la rilevazione, il Ministero ha risposto annunciando che entro settembre sarà operativa un’applicazione a servizio degli enti locali, che avranno due mesi di tempo per inserire tutti i dati richiesti indicando per ciascun dispositivo la conformità, la marca e il modello del rilevatore di velocità.
‘Non saranno tollerati i dispositivi fuori norma o utili a fare cassa’, ha spiegato il Ministro Salvini. In realtà molti comuni hanno già inviato al Mit tutti i dati richiesti, dal momento che la scadenza prevista inizialmente dal Decreto Infrastrutture era quella del prossimo martedì 19 agosto, con la nuova applicazioni e i due mesi concessi alle amministrazioni i tempi si allungano un po’, ma quella che Salvini ha definito ‘un’operazione verità’, sembra partita.
Con qualche difficoltà in più per qualche Comune come quello di Reggio, dove nonostante il dissequestro degli autovelox di Codemondo e Masone e la comunicazione dei dati già inviata al Ministero, gli impianti restano spenti, in attesa della conclusione delle indagini per truffa avviate dalla Procura di Cosenza sulla ditta costruttrice. Nell’attesa la Polizia locale sta completando l’iter per chiedere alla Prefettura la possibilità di installare 25 autovelox nelle strade più a rischio come via Anna Frank a Sabbione, ma anche via Emilia a Cella, i viali della Circonvallazione, via Martiri della Bettola e via Tirabassi.
In attesa dei nuovi autovelox i reggiani spendono comunque ogni anno 33,5 euro a testa per infrazioni al codice della strada. A dirlo i dati 2024 del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici che ha stimato la media per residente dei proventi incassati dai capoluoghi di provincia. I più tartassati sono i toscani di Siena e Firenze con 171 e 169 euro a testa, che precedono i milanesi a 149. In Emilia Romagna la spesa per le multe maggiore è a Bologna con 89 euro, davanti a Modena, Ravenna, Rimini e Parma tra 65 e 60 euro. Alle spalle di Reggio solo Forlì, 25 euro e Ferrara a 30.
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