REGGIO EMILIA – Il 25 aprile irrompe nella campagna elettorale. Accade dopo una nota nella quale Giovanni Tarquini, candidato del centrodestra, aveva parlato del 25 aprile come “festa di tutti gli italiani e di tutti coloro che si riconoscono e identificano nei valori di libertà, di democrazia e di rispetto della persona umana che hanno ispirato la Costituzione della Repubblica italiana”. Quella Costituzione, aveva aggiunto Tarquini, “scritta all’esito di un’odiosa e violenta occupazione straniera del nostro Paese, muove dal fermo rifiuto di ogni forma di totalitarismo e di discriminazione”.
No, replica il suo avversario Marco Massari, che corre per il centrosinistra: “La Costituzione nasce dopo la guerra, al termine di un ventennio che passa alla storia come fascismo perché guidato, in modo totalitario, dal Partito Nazionale Fascista. Omettere la parola fascismo in un testo o rifiutarsi di definirsi antifascista non fa sparire quel periodo storico, terribile, dalla nostra storia. Siamo Reggio e siamo orgogliosamente antifascisti”.
Sulla stessa linea il sindaco Luca Vecchi: “Il 25 Aprile fu il giorno della Liberazione. Reggio Emilia e l’intero paese ritrovarono la libertà, recuperarono la dignità non tanto e solo di fronte all’occupazione straniera, ma soprattutto ponendo fine a vent’anni di dittatura fascista”.
“Il fascismo fu morte e guerra, fu negazione di diritti e libertà, fu sopraffazione. Quando ci si candida alla guida di una città come Reggio non si può ignorare o sorvolare sul significato di certi passaggi storici”, conclude Vecchi, dando appuntamento in piazza e a Casa Cervi.
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